La costante attività di contrasto alle truffe ad anziani, seguita in modo particolare da una task force dei carabinieri composta da personale del Nucleo Investigativo e delle Compagnie e coordinata dal Reparto Operativo di Genova, ha permesso in questi mesi di reprimere e prevenire questa odiosa tipologia di reato che colpisce persone più fragili e sole, vittime ideali di malintenzionati senza scrupoli.
Già nel mese di novembre 2021 i Carabinieri del Nucleo Investigativo avevano individuato e fermato una 27enne polacca in un hotel a Rapallo.
Nella circostanza, celati nelle parti intime, erano stati trovati quattro involucri contenenti oro, ammontanti complessivamente al peso di circa 1,5 chili e denaro contante, per la cifra complessiva di oltre 14.000 euro.
Le immediate indagini avevano consentito di rintracciare tre pensionate, di età compresa tra i 75 ed 85 anni, due residenti a Rapallo e una ad Albenga, che avevano subito truffe con la tecnica del “finto parente”.
Era stato quindi eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti della polacca, poi rinchiusa nel carcere di Genova Pontedecimo.
La prosecuzione delle indagini ha consentito, nei giorni scorsi, di rintracciare anche la proprietaria del quarto involucro (circa 350 grammi di monili in oro) che non era stata individuata nell’immediatezza del fermo della 27enne polacca.
La vittima è un’anziana di La Spezia la quale, a differenze delle altre vittime, non aveva denunciato la truffa, forse per una sorta di imbarazzo o vergogna tipico purtroppo di chi subisce tali reati, e tale aspetto aveva reso ancor più difficile le indagini.
Nei giorni scorsi la pensionata spezzina, contattata dai militari del Nucleo Investigativo, ha confermato di avere subito la truffa nel mese di novembre 2021, e ha riconosciuto i monili rubati.
L’anziana, commossa e felice della riconsegna della fede nuziale e di altri preziosi che costituivano un caro ricordo del defunto marito, ha abbracciato e ringraziato i carabinieri.
Lo sviluppo dell’attività investigativa ha quindi consentito di raccogliere ulteriori indizi di colpevolezza in capo alla malvivente polacca per ulteriori tre truffe perpetrate il 6 e 7 ottobre 2021 a Genova e Savona in danno di anziani di età compresa tra i 79 ed 83 anni, per cui nei suoi confronti è stata eseguita dai carabinieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Nei tre episodi delittuosi l’arrestata, supportata da complici dislocati nel Paese d’origine, si era presentata presso le abitazioni delle vittime site a Genova nei quartieri di Sampierdarena e San Teodoro mentre a Savona nella Frazione Ciantagalletto, facendosi consegnare denaro contante e monili in oro per un valore di oltre venti mila euro.
Dal monitoraggio su strada di stranieri con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, in particolare di quelli non residenti nel genovese, è stata individuata un’ulteriore coppia di cittadine polacche che sono state pedinate dai militari.
Le due, dopo una brevissima permanenza a Genova e in alcuni centri del Tigullio, si sono poi spostate a Verona.
La prosecuzione dei servizi di osservazione eseguiti da militari del Nucleo Investigativo di Genova, in collaborazione con i carabinieri di Verona, ha permesso di fermare una delle due donne polacche mentre una pensionata di 91 anni le consegnava un sacchetto contenente tutti i suoi gioielli.
In questo caso, l’anziana era stata chiamata da un uomo che, fingendosi un poliziotto, l’ha avvisata che il figlio era trattenuto in ufficio di Polizia poiché coinvolto in un grave incidente stradale e che pertanto aveva necessità di pagare una “cauzione” per essere rilasciato.
La cittadina polacca, esecutrice materiale della truffa, è stata arrestata. Mentre la seconda donna veniva deferita in stato di libertà. Le due donne, che alloggiavano temporaneamente in un hotel di Verona, venivano trovate in possesso di numerosi cellulari, sim card polacche e tedesche e denaro contante.
I carabinieri del Comando Provinciale di Genova raccomandano di segnalare e denunciare sempre alle Forze dell’ordine ogni episodio delittuoso per meglio contrastare tale odiosa tipologia di reati e puntualizzano che, in caso di incidenti stradali o di accompagnamenti di persone presso Uffici di Polizia, non viene mai richiesta alcuna somma di denaro o cauzione per il rilascio della persona fermata.
Infatti, il modus operandi utilizzato per l’esecuzione di queste truffe con la tecnica denominata “del finto parente”, prevede un preventivo contatto telefonico con le persone anziane a cui viene fatto credere di essere un parente che richiede con urgenza denaro e gioielli per coprire spese legali conseguenti ad incidenti stradali o per acquistare costosi medicinali per guarire dal coronavirus o per pagare costose cure mediche improvvise.