Gli investigatori del Commissariato di Ventimiglia hanno individuato e sottoposto a fermo uno straniero, un tunisino irregolare, ritenuto responsabile di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso lunedì 20 maggio si presentava presso gli uffici del Commissariato un giovane migrante, tunisino di 21 anni appena giunto via treno a Ventimiglia, per denunciare un’aggressione subita.
La vittima raccontava ai poliziotti che era stato avvicinato da un connazionale il quale minacciandolo con un coltello, lo derubava di telefono cellulare, passaporto nonché di tutto il denaro in suo possesso.
Il giovane, che verosimilmente era stato ingannato dalla promessa del connazionale di accompagnarlo oltre frontiera in cambio di denaro, non riportava ferite ma solo un grande spavento.
La sezione investigativa del Commissariato procedeva a raccogliere la descrizione della vittima e a visionare i filmati di tutti i sistemi di videosorveglianza presenti nella zona interessata dal fatto, riuscendo ad individuare il rapinatore che veniva rintracciato nell’abitazione di una ragazza italiana presso cui si era rifugiato e trovato in possesso del telefono cellulare della vittima che successivamente lo riconosceva come l’autore della patita rapina.
Veniva rinvenuto e sequestrato anche un passaporto intestato ad altro connazionale, il cui possesso ha comportato anche una denuncia per il reato di ricettazione.
Dalle indagini emergeva che il rapinatore aveva agito in concorso con un complice, che aveva il ruolo di palo e che è tuttora ricercato.
La Polizia di Stato ha adottato il provvedimento di fermo di indiziato di delitto, motivato dal pericolo di fuga del soggetto clandestino in Italia.
Sono in corso accertamenti in merito alla responsabilità del fermato per almeno un altro episodio delittuoso commesso ai danni di un migrante tunisino che alcuni giorni orsono aveva subito una rapina non ancora denunciata alla Polizia.
Stamane il provvedimento di fermo è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto la custodia cautelare in carcere dello straniero in attesa del processo.