Reazione dell’Italia, vittoria dell’orgoglio anche se ormai non serve più, di Mancini che prosegue e dell’amaro in bocca che resta.
Si rivedono segnali di vita sul pianeta Italia, gli azzurri zittiscono il pubblico dello stadio Konya, parte del quale prima dell’inizio aveva fischiato l’inno di Mameli, ma l’enorme delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar resta nonostante il successo (2-3) in terra turca, di buon auspicio per questa nazionale che deve risollevarsi e che sarà rifondata.
Errore da sottolineare con la matita rossa è stata anche la papera di Donnarumma che, al 4′, ha permesso alla Turchia di passare in vantaggio con Cengiz Under, rinato a Marsiglia e oggi uno dei migliori dei suoi.
Dopo i primi 25′ in cui il gioco lo ha in mano la Turchia, l’Italia prende il pallino e pareggia al 35′: c’è una punizione battuta da Biraghi dalla sinistra Cristante si inserisce alla perfezione smarcandosi sul primo palo e batte Bayindir con un preciso colpo di testa. Quattro minuti dopo c’è il ribaltone, frutto di un intercetto di Tonali dopo un rinvio sbagliato del portiere turco e di un guizzo di Raspadori, che segna con una conclusione forte e precisa. Terzo gol al 71′ per un cross di De Sciglio su cui Biraghi interviene di testa per l’assist vincente per Raspadori. A 7′ dalla fine secondo gol turco con Dursun e con Donnarumma incerto anche questa volta. Come a dire che è lui il simbolo di questa Italia ancora frastornata.