Decreto #CuraItalia: direzione giusta, ma c’è ancora da fare per l’autotrasporto
Con l’Edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2020 è stato pubblicato il decreto-legge nr. 18 denominato “Cura Italia”, contenente le misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
“Il decreto del governo Conte va nella giusta direzione perché prevede uno scudo universale per imprese, lavoratori dipendenti e autonomi. Ma ciò che appare inadeguato è lo stock di risorse. I 25miliardi sono già ora insufficienti” dichiara Berlino Tazza, Presidente nazionale di Sistema Impresa.
Per quanto riguarda il settore del trasporto merci, il decreto introduce misure positive per il comparto, mediante la sospensione momentanea del pagamento di diverse imposte e contributi, come i versamenti dell’Iva, ritenute, contributi previdenziali e assistenziali di marzo, dei canoni di lavoro portuali e dei diritti doganali. Inoltre, è stata prorogata la circolazione dei veicoli da sottoporre alle attività di visita, prova e revisione fino al 31 ottobre 2020.
In questo modo, il Governo cerca di alleggerire gli oneri di un settore che sta silenziosamente affrontando la lotta al Coronavirus in prima linea, con camionisti e corrieri che ogni giorno percorrono le strade dell’Italia rischiando il contagio per permettere la continuità dei servizi minimi e l’approvvigionamento dei beni di prima necessità a tutti i cittadini.
Tuttavia, nelle ultime disposizioni varate dal Governo, non ci sono misure volte a tutelare i diritti minimi degli autotrasportatori, come la garanzia di trovare un luogo di ristoro aperto durante la giornata, di usufruire di servizi igienici dotati di doccia la sera e di ricevere i dispositivi di sicurezza da utilizzare per prevenire il contagio.
Richiamando la lettera inviata al Governo il 12 marzo 2020 con la quale si chiedeva un intervento mirato in questo senso, Assotrasporti ed Eumove chiedono ancora una volta un gesto di solidarietà da parte delle imprese di carico e scarico nei confronti dei camionisti, permettendogli di accedere ai locali aziendali e usufruire dei servizi igienici.
Infine, per alleggerire il carico di lavoro d’ufficio per le imprese di autotrasporto sarebbe necessario esentare gli autisti dalla presentazione dell’autocertificazione, in quanto la merce viaggia accompagnata da diversi documenti che attestano e confermano lo spostamento per esigenze lavorative.
Con l’occasione, Assotrasporti ed Eumove, rappresentante da Secondo Sandiano, insieme a Berlino Tazza, Presidente di Confederazione delle imprese e dei professionisti Sistema Impresa, Alfonso Riva, Presidente di FAI Federazione Autonoleggiatori Italiani Trasporto Persone, Tommaso Cerciello, Presidente di Confederazione Nazionale Piccole e Medie Imprese, Giovanni Cicero, Presidente di Valore Impresa, Alessandro Franco, direttore di Federterziario e Renzo Erbisti, Presidente di Azione nel Trasporto Italiano e CTLE Confederazione del Trasporto e della Logistica in Europa, ribadiscono l’importanza di affrontare l’emergenza sanitaria nell’immediato, senza dimenticare i problemi che già gravavano sull’autotrasporto prima dello scoppio dell’epidemia. Le associazioni sostenitrici della campagna “Salva Vite” per la sicurezza delle infrastrutture viarie e ferroviarie del nostro Paese invitano nuovamente cittadini, politici, associazioni, enti e imprese a dare il proprio contributo iscrivendovi al nuovo gruppo Facebook “Stato emergenza strade e ferrovie per prevenire crolli e morti” per inviare suggerimenti e segnalazioni.