“Le notizie relative agli ‘Uber files’ rese note dai media britannici e di tutto il mondo, sono inquietanti. Secondo quanto rivelato, Uber avrebbe tenuto un comportamento ingiustificabile sotto il profilo etico, le cui conseguenze legali dovranno essere attentamente valutate dalle autorità competenti.
Non possiamo non esprimere preoccupazione, in particolare, per gli articoli che denunciano l’esistenza di un legame tra la multinazionale e l’ex vicepresidente esecutivo della Commissione UE Neelie Kroes durante l’esercizio del suo mandato dal 2010 al 2014: addirittura alcuni documenti sembrano rivelare che Neelie Kroes stesse negoziando il suo ingresso nel comitato consultivo di Uber mentre ancora rivestiva l’incarico di Commissario europeo per l’Agenda digitale.
Le e-mail divulgate sembrano suggerire che un’azione di Kroes a favore della multinazionale sia avvenuta sia mentre ricopriva il ruolo di Commissario che durante il successivo periodo di ‘cooling off’, al termine del quale ha cominciato a lavorare ‘ufficialmente’ per la società.
Le istituzioni UE non dovrebbero lavorare nell’interesse dei cittadini, anziché singole compagnie?
Abbiamo presentato un`interrogazione alla Commissione europea. Desideriamo sapere se la UE fosse al corrente di quanto rivelato, cosa intenda fare per rendere più stringente la normativa delle revolving doors, ma soprattutto, per una questione di trasparenza e correttezza verso i cittadini, chiediamo di rendere noti gli attuali rapporti dei componenti della Commissione con Uber.
Bruxelles deve fare chiarezza quanto prima”.
Lo ha dichiarato l’europarlamentare Marco Campomenosi (capo delegazione Lega), primo firmatario dell’interrogazione condivisa dalla delegazione Lega.