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Uccisa dal marito perché voleva vivere all’Occidentale, pm chiede 24 anni

La 32enne bengalese Sharmin Sultana (foto di repertorio fb)

Il pubblico ministero genovese Marcello Maresca oggi ha chiesto la condanna a 24 anni di reclusione per Ahmed Mustak, 44 anni, accusato di avere ucciso il 7 marzo 2023 a Sestri Ponente la moglie Sharmin Sultana, di 32 anni, perché la donna voleva vivere all’Occidentale.

Il marito musulmano, inizialmente, avrebbe di avere fatto passare il femminicidio per un suicidio.

In Tribunale il bengalese ha voluto fare spontanee dichiarazioni nonostante avesse già risposto, all’udienza precedente, all’esame.

Ha ribadito che la sera del 5 maggio 2023 la moglie lo aveva aggredito e lui, per difesa, l’aveva fatta cadere tirandole le gambe.

In un primo momento aveva invece detto che la moglie si era uccisa (gettandosi dalla finestra) e aveva poi cambiato versione nel 2024 dicendo che era stato un incidente.

“Ha illustrato una scena – ha detto in aula il pm – in cui si descrive come potenziale vittima di un’azione omicidiaria della moglie”.

Il pubblico ministero ha chiesto di considerare le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti.

Mustak aveva inoltre raccontato che uno dei figli aveva visto la mamma a terra “ma li ho mandati in camera. Alle 21 non avevano ancora mangiato così, con il corpo di mia moglie a terra, ho preparato delle uova e il riso e l’ho portato ai bimbi in camera. Poi ho pulito di nuovo a terra”.

Per la pubblica accusa si tratta di un omicidio volontario. Il 44enne musulmano avrebbe ammazzato la moglie, con cui già da sette mesi era in cattivi rapporti.

La donna aveva un colloquio di lavoro il giorno in cui è stata trovata morta. Voleva lavorare, essere indipendente e libera di vivere all’Occidentale.

La prossima udienza in Tribunale a Genova è prevista per il prossimo 6 maggio.