I giudici della Corte di Appello di Genova ieri hanno condannato, riducendo la pena a due mesi di reclusione, un 50enne imperiese che nel nel 2016 aveva ucciso il cane del vicino, di nome Rufus, dopo averlo preso a sprangate fino a sfondargli la scatola cranica.
Lo hanno riferito i responsabili della la “Lndc Animal Protection”, che si era costituita parte civile nel processo, terminato in primo grado con una condanna a 3 mesi di reclusione.
“Esprimiamo soddisfazione per il fatto che la condanna sia stata confermata, anche se al tempo stesso siamo amareggiati per l’entità della pena che è stata ridotta ulteriormente – ha afferma Piera Rosati, presidente dell’associazione – già in primo grado, i 3 mesi di reclusione erano dovuti alla scelta del rito abbreviato che automaticamente riduce la pena di un terzo.
Ora, con la concessione delle attenuanti generiche, il colpevole di questo gesto atroce ha avuto una pena ancora più lieve”.
Purtroppo è quanto prevede il nostro codice penale e da tempo ci stiamo battendo, affinché vengano apportate le necessarie modifiche per assicurare che le persone che si macchiano di questi reati vengano punite in modo adeguato.
La vita di Rufus valeva più di due mesi e la ferocia con cui questa persona si è accanita contro di lui è preoccupante. Chi compie questi gesti rappresenta un pericolo per tutti”.