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Uccise il marito a coltellate al Campasso, assolta Alessia Mendes: legittima difesa

Alessia Mendes (foto Facebook)

Su Facebook condannava la violenza sulle donne e nel giugno 2017 uccise il marito a coltellate al culmine di una violenta lite, avvenuta in un appartamento di via Pellegrini al Campasso. I due si erano sposati un anno prima.

Oggi in Tribunale a Genova la 40enne Alessia Mendes, di origini brasiliane, ex ballerina di night club e transessuale, è stata assolta dall’accusa di omicidio del 35enne genovese Alessio Rossi.

Il gup ha accolto la tesi del difensore dell’imputata secondo cui fu legittima difesa.

Il pm aveva chiesto la condanna a 16 anni di reclusione.

Dopo la lettura della sentenza di assoluzione, l’imputata è stata rimessa in libertà.

Alessia Mendes aveva sostanzialmente riferito di avere colpito il marito perché anche quel giorno la stava picchiando. Dalle indagini era emerso che Alessio Rossi era stato denunciato due volte per maltrattamenti e lesioni.

“Dobbiamo leggere le motivazione, ma è molto probabile che impugneremo la sentenza. Anche perché occorre valutare se ci sono gli estremi per la legittima difesa. La legittima difesa deve essere attuale. E non basta avere subito maltrattamenti per potere giustificare un delitto. La vicenda poi non è così lineare, visto che la vittima è stata uccisa con 12 coltellate” ha commentato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi.