L‘Unione Europea ha ormai perso il significato che poteva avere creando un proprio polo nella scacchiera del mondo. Siamo stati dei semplici vassalli degli americani e lo abbiamo confermato in questo conflitto in Ucraina.
Mentre gli americani ormai mirano al disimpegno, la patata bollente passa agli europei.
Ecco il significato dell‘inizio delle trattative per far entrare l‘Ucraina nella UE.
È evidente che è una mossa voluta dagli americani, ma che non ha niente a che fare con gli interessi europei.
L’unico a non stare al gioco è il premier ungherese Victor Orbàn che non poteva arrivare fino al punto di dire di no e quindi non ha partecipato alle votazioni, ma ha segnalato il malessere.
Certo, è isolato in Europa, ma questo non significa che abbia torto. Orbàn fa gli interessi del suo popolo e non cederà sull‘invio di nuovo finanziamenti per l‘Ucraina.
Fino a quando resisterà non lo sappiamo. Il prossimo anno sarà decisivo: elezioni in Russia, in Europa e in America. Le prime saranno un plebiscito per Putin, le seconde non conteranno nulla, le terze possono rappresentare una nuova svolta.
Sullo sfondo, la Cina che ormai guadagna posizioni su tutti. Il confronto del futuro sarà tra una Cina che mira a diventare la prima potenza nel mondo e gli Stati Uniti che non intendo riconoscere il loro declino. Lo spettro della guerra tra Cina e Taiwan è dietro l’angolo.
Purtroppo, non c’è pace in questo mondo.
Un’Unione Europea costretta a mandare Orbàn a prendersi un caffè per prendere la decisione che ha preso, rende ridicola la UE. Un teatrino, il cui regista , Scholz, ormai può fare il comico più che il politico. Sarà questa la nuova regola della UE quando non c’è accordo? Prof. Paolo Becchi