“Il governo Draghi sta portando il nostro paese in una guerra che non ha niente a che fare con gli interessi del popolo italiano. Una guerra che la stragrande maggioranza degli italiani non vuole. Una guerra che dopo la pandemia ci porterà la carestia.” Lo scrive su Twitter il professor Paolo Becchi in merito alla situazione in Ucraina.
Il governo Draghi sta portando il nostro paese in una guerra che non ha niente a che fare con gli interessi del popolo italiano. Una guerra che la stragrande maggioranza degli italiani non vuole. Una guerra che dopo la pandemia ci porterà la carestia.
— Paolo Becchi (@pbecchi) March 23, 2022
Becchi: vogliamo che cessi la guerra e inviamo armi in Ucraina?
Ma facciamo un passo indietro. Ieri il presidente ucraino Zelensky ha tenuto un discorso in streaming al Parlamento italiano e il premier Mario Draghi gli ha risposto con parole che fanno intravedere una possibile entrata in guerra dell’Italia non solo indirettamente con la fornitura di armi.
“A nome del governo e mio personale voglio ringraziare il presidente Zelensky per la sua straordinaria testimonianza. Dall’inizio della guerra l’Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del Presidente e dei cittadini ucraini”, ha detto il premier Draghi.
Draghi ha definito “eroica” la resistenza di Mariupol, Karkhiv, e di tutti i luoghi “su cui si abbatte la ferocia del presidente Putin”. Nel suo discorso Draghi precisa che “oggi l’Ucraina non difende soltanto se stessa, difende la nostra pace, libertà e sicurezza, difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e diritti che abbiamo con tanta fatica costruito dal Dopoguerra in poi”.
Cosa sta facendo l’Italia
“Penso agli aiuti sanitari, alimentari, di ogni genere – ha detto Draghi – che i nostri concittadini hanno inviato e l’accoglienza dei rifugiati, oltre 60.000 dopo l’inizio della guerra, donne e minori. Gli italiani hanno spalancato la porta delle proprie case e scuole con quel senso di accoglienza”.
“Il Governo ed il Parlamento – ha poi aggiunto – sono in prima fila nel supporto all’Ucraina, sin da subito abbiamo offerto aiuti finanziari ed umanitari rispondendo insieme ai partner europei e alle richieste del Governo ucraino all’assistenza per difendersi dall’invasione russa e siamo pronti a fare ancora di più.
Ringrazio ancora il Parlamento, la maggioranza ed il principale partito d’opposizione per aver approvato queste misure con unità e convinzione.”
Accoglienza agli ucraini e possibilità di trovargli un lavoro in italia
“Nel decreto approvato venerdì abbiamo approvato lo sforzo per aumentare le possibilità di accoglienza per i cittadini ucraini. Vogliamo aiutare i rifugiati non solo a trovare una casa ma anche un lavoro ed integrarsi nella nostra società”.
Decreto Ucraina, accesso al SSN e alle professioni mediche per i profughi
Le sanzioni alla Russia
“Le sanzioni che abbiamo concordato assieme ai nostri partner europei ed il G7 – ha detto Draghi – hanno il fine di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà e sincerità al tavolo dei negoziati… Finora queste sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i patrimoni finanziari delle persone più vicine a Putin. In Italia abbiamo congelato beni per oltre 800milioni di Euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti UE e siamo anche impegnati per diversificare le nostre fonti di approvvigionamento energetico così da superare in tempi rapidi la nostra dipendenza dalla Russia.”
Aiuti anche militari
“A chi scappa dalla guerra – dice Draghi – dobbiamo offrire accoglienza, di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con gli aiuti anche militari alla resistenza.”
Frase forte quella detta da Draghi quando parla di aiuti anche militari. Ecco il premier cosa intende fornitura di armi, equipaggiamenti bellici o anche militari?
Nei giorni scorsi Draghi in merito alla situazione Ucraina ha avuto una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden; il presidente francese, Emmanuel Macron; il cancelliere tedesco, Olaf Scholz e il primo ministro britannico, Boris Johnson, in merito ad un vertice NATO che dovrebbe svolgersi giovedì prossimo e della partecipazione del presidente Biden al prossimo Consiglio europeo.
Ma gli italiani vogliono davvero la guerra?
No, buona parte degli italiani, non vuole la guerra. Così come la guerra viene ripudiata dalla Costituzione italiana con l’articolo 11.
Invece ci sarebbero già numerosi soldati italiani dislocati in vari stati intorno alle zone di guerra.
In Romania ci sono 8 aerei Eurofighters e 170 militari; in Lettonia ci sono 238 militari ed altri 1350 sarebbero pronti per partire in Romania ed Ungheria.