L’operazione della Squadra Mobile
La parola alla base è prevenzione. Questo il principale impegno messo in campo dal Questore a Savona da inizio anno.
Prevenzione attiva, con una particolare attenzione al delicato ambito del contrasto alla violenza di genere, tema quanto mai attuale. A conferma di questa costante attività, stanotte i poliziotti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dal GIP presso il Tribunale di Savona, nei confronti di un ucraino, per maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi ai danni della convivente.
L’uomo era già stato protagonista nel 2019 di un analogo episodio di maltrattamenti e violenza ai danni della compagna per il quale era stato tratto in arresto.
Una volta scarcerato è stato sottoposto al divieto di avvicinamento, nonostante questo la donna lo ha riaccolto in casa e verso la fine di agosto, durante una lite, l’ha picchiata di nuovo facendola finire in ospedale.
Ma la denuncia a questo punto non poteva bastare e nell’ottica della massima tutela della vittima, per evitare conseguenze ulteriori, subito dopo l’ultima aggressione di fine agosto i poliziotti della Squadra Mobile hanno richiesto ed ottenuto un provvedimento restrittivo.
Dall’emissione del provvedimento restrittivo, l’uomo si è reso subito irreperibile, ma i poliziotti nel giro di un paio di giorni gli hanno fatto terra bruciata, ricostruendo e monitorando luoghi frequentati ed abitudini di vita, fino a quando, individuato il luogo più plausibile in cui potesse nascondersi, stanotte, durante un appostamento notturno è stato visto rientrare, insieme alla donna, in un casolare isolato della Val Bormida, dove è stato immediatamente arrestato.
Si tratta dell’epilogo di una delicata indagine condotta dagli investigatori della Squadra Mobile savonese in stretto raccordo con l’Autorità Giudiziaria che ha portato all’arresto dell’autore di una serie di condotte violente contro la compagna, arresto necessario per evitare che l’indole violenta dell’uomo potesse portare ad un epilogo ben più grave.
L’arrestato, dopo gli atti di rito, è stato condotto nel carcere di Marassi.