“Forse la destra regionale pensa che di prima pietra in prima pietra si possa, nel tempo e con infinita pazienza, costruire un nuovo ospedale. È andata così per il Felettino? A quanto pare sì, visto che sono 9 anni che gli spezzini attendono non dico di entrare nel nuovo nosocomio, ma almeno di vederne le fondamenta. Perché magari a furia di posare prime pietre, un pezzetto di ospedale dovremmo averlo, giusto? E invece niente. Non paghi del loro fallimento, cercano capri espiatori e poi si lasciano andare a dichiarazioni talmente ovvie da generare imbarazzo anche in chi li sostiene convintamente: in questi giorni, ad esempio, un esponente spezzino di Forza Italia ha dichiarato, per la nostra provincia da sempre trattata come la Cenerentola ligure: “la criticità più grande è essere senza un ospedale adeguato. Ma dai! E allora chiediamo: chi doveva garantire al territorio un nuovo ospedale?”.
Così, il consigliere regionale uscente e candidato del M5S Paolo Ugolini, che poi ricorda: “Oltre al Felettino fermo al palo da anni, il nostro territorio fa i conti con ospedali che cadono a pezzi, come il Sant’Andrea della Spezia che si allaga a ogni temporale e per il quale i fenomeni del fare non hanno messo a terra un piano manutentivo efficace. A queste criticità, si sommano le ‘chicche’ di una sanità che in 9 anni non ha saputo rispondere alle sacrosante istanze dei cittadini in fatto di salute e prevenzione: le liste d’attesa sono chiuse e gli spezzini rinunciano a curarsi (a oggi, l’8% della popolazione ligure non si cura! E questo è semplicemente inaccettabile in una società civile); l’idea di un Gaslini diffuso si è dimostrato fallimentare per i pazienti pediatrici della nostra provincia; i bambini con disabilità sono senza cure (grave disservizio condiviso con le altre province) e affinché abbiano i servizi che possono dare loro una speranza, le famiglie devono provvedere di tasca propria; aumentano le fughe di pazienti verso le regioni limitrofe e La Spezia, ricordiamocelo, non ha che da scegliere tra Emilia-Romagna e Toscana, entrambe vicinissime ed entrambe in grado di erogare quei servizi che la Liguria non riesce a garantire nonostante la spesa monstre di mostri inutili, costosissimi e fallimentari come A.Li.Sa. È questa la sanità che vogliamo per la nostra regione? No”.
“Noi non vogliamo che la Regione Liguria spenda una montagna di euro (6 milioni) per la comunicazione delle cose promesse e poi mai fatte. Non vogliamo che si regalino milioni e milioni di euro (rispettivamente: 25 + 10 + 50) per consulenze non sanitarie, per medici a gettone e per recuperare sulle liste di attesa rivolgendosi al privato che in questi anni si è sfregato le mani. Non vogliamo che i liguri debbano pagare per le scelte sbagliate della destra che ha portato il debito sanitario della Liguria a sfiorare i 240 milioni di buco e a regalare alle altre Regioni più di 70 milioni di euro per curare i nostri cittadini”.