Ieri pomeriggio circa un centinaio di animalisti hanno dato vita ad un presidio di protesta a De Ferrari contro la possibilità, di ricorrere all’abbattimento di massa dei cinghiali urbani, soprattutto quelli stanziali del Bisagno. Ma anche contro l’ordinanza per l’abbattimento dei maiali di allevamento nelle zone considerate “infette”.
Durante la manifestazione, che è stata organizzata dagli Animalisti Genovesi, hanno spiegato l’inutilità dell’abbattimento dei cinghiali sostenendo che: “Il virus è stato importato dall’uomo, probabilmente attraverso l’importazione di carne infetta derivante dal turismo della caccia, che vede ogni anno decine di cacciatori italiani andare nei paesi dell’est, dove esistono meno regole, per sparare e fare battute intensive”.
Secondo i manifestanti “L’unica ragione attuale è quella di tutelare il profitto che arriva dai grandi allevamenti intensivi della pianura padana, e tutelare la grande industria della caccia… L’idea di uccidere animali sani, selvatici o meno, è un paliativo inaccettabile e un sacrificio inutile”.
Tanti i cartelli presenti quali “Uccidere gli animali è una vergogna”, “Giù le mani dai maiali” e “Liberazione”.