Martedi 31 dicembre, ultima serata del 2019, è stata particolarmente stimolante e piacevole al Teatro delle Clarisse di Rapallo.
Con il maestro Enrico Zucca che ha offerto una performance di primo livello al pianoforte, dal primo all’ultimo minuto della rappresentazione, su palco si sono alternate voci di grande talento e professionalità, in un repertorio che è andato dalla lirica alla canzone popolare napoletana. Sul palco, in costumi d’epoca, il corpo di ballo della Compagnia Italiana di Teatro e Danza diretta da Livia Ghizzoni.
Il tenore Alessandro Fantoni, il soprano Magdalena Gallo, il basso Franco Rios Castro, il giovane e preparato violinista Lorenzo Moretti (che ha eseguito brani di Weniawski e Paganini), hanno offerto al nutrito pubblico una serata emozionante, con brani classici da “E lucean le stelle” (“Tosca”) a “Un bel dì vedremo” (“Madama Butterfly”), a “Core ‘ngrato” e diverse altre. Lieta sorpresa poi è stata quella del tenore Ivan Ayos Rivas, che si è esibito coinvolgendo inaspettatamente il maestro Enrico Zucca, il quale, comunque, data la preparazione fuori del comune, ha ben affrontato ogni intrusione.
Parlando di “intrusioni“, attesissime e particolarmente gradite sono state quelle del Musicattore Luigi Maio, ospite d’onore della serata, che ha recitato e cantato brani teatral-musicali all’insegna di un’ interculturalità poliedrica che attinge a un repertorio internazionale, con un occhio di riguardo alla Superba: dallo Jago di Shakespeare ai genovesi sarcasmi di Marzari, dalla satira contemporanea ai classici di Mozart, Verdi e Igor Stravinsky, fino alla delicata e pungente verbalità dell’intimenticabile Ettore Petrolini (interpretazione che ha valso a Maio l’omonimo Premio Petrolini).
Il tutto con un finale in crescendo, a pochi secondi dal brindisi della mezzanotte, con l’esecuzione sorprendente dei tenori Alessandro Fantoni e Ivan Ayos Rivas che hanno eseguito in coppia il celeberrimo “Nessun Dorma”.
Un particolare ringraziamento e menzione al coordinamento artistico del grande baritono Roberto Servile, e all’organizzazione dell’ottimo Sinibaldo Nicolini.
Roberto Roggero