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Un nuovo importante progetto ecologico presentato al Salone Nautico

Si tratta di "Marino" realizzato da Nuova C. Plastica e Cantieri Sciallino

Un momento della presentazione (Foto Domenico Siffredi)

Al Salone un progetto ecologico di Sciallino con il contenitore “Marino”  Genova. Un progetto della Nuova C. Plastica che consentirà ai diportisti di contribuire alla salvaguardia ed alla tutela del mare: si tratta di un ausilio per il recupero degli olii e dei grassi esausti prodotti sulle imbarcazioni.

La presentazione è avvenuta nell’ambito del 64º Salone Nautico Internazionale di Genova che quest’anno è impegnato nella salvaguardia dell’ambiente marino e nella promozione della biodiversità. Al centro di questa filosofia, che accomuna tutti i costruttori presenti, emerge una novità significativa per i diportisti: il contenitore “Marino”.

Realizzato da Nuova C. Plastica in collaborazione con il Cantiere Sciallino, Marino è un contenitore innovativo costruito con plastica seconda vita certificata, inclusa quella recuperata dagli oceani. Questo strumento permette ai diportisti di raccogliere e smaltire correttamente gli oli alimentari esausti, prevenendo danni significativi alla flora e fauna marina.

Gli olii esausti, se smaltiti impropriamente, possono creare una pellicola superficiale che impedisce l’ossigenazione dell’acqua, danneggiando gravemente l’ecosistema marino. Al contrario, se raccolti e riciclati correttamente, possono essere trasformati in biodiesel, saponi, cosmetici e altre materie prime utili. Spiega Piero Camoli, amministratore della Nuova C Plastica: “Il Conoee, il Consorzio nazionale che organizza, controlla e monitora la filiera degli oli e dei grassi esausti, vegetali e animali ha riconosciuto l’importanza di questa iniziativa dal grande valore ecologico. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutti sulla necessità di differenziare questa tipologia di rifiuto, considerato altamente inquinante. Con le nostre tanichette è possibile smaltire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali”. Il contenitore “Marino” è stato distribuito gratuitamente a tutti i visitatori dello stand del Cantiere Sciallino fino ad esaurimento. L’ iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Sciallino per la sostenibilità, già dimostrato con il lancio dello Sciallino 23 Hybrid, una barca con propulsione diesel ed elettrica, e con l’installazione di un impianto fotovoltaico per coprire gran parte del fabbisogno energetico del cantiere. Con l’iniziativa del contenitore Marino, Sciallino e Nuova C. Plastica invitano tutti gli amanti del mare a contribuire attivamente alla protezione di Pelagos, l’area marina protetta che comprende la Riviera Ligure di Ponente, fondamentale per la conservazione di balene, delfini e altre specie marine. Proteggere questa zona è essenziale, dato l’intenso traffico marittimo e diportistico, per la salvaguardia di questo prezioso ecosistema.

“In Sciallino- spiega Ornella Rolando, amministratrice delegata del cantiere- siamo convinti che essere “liberi di navigare” significhi anche essere responsabili verso l’ambiente che ci circonda. Con il contenitore Marino, realizzato insieme alla Nuova C Plastica, offriamo ai diportisti uno strumento semplice, ma fondamentale per tutelare il mare dai danni degli oli esausti. Questo progetto riflette il nostro impegno costante verso l’innovazione sostenibile, perché chi ama il mare sa che proteggerlo è il primo passo per godere appieno delle sue meraviglie”. Al 64º Salone Nautico di Genova, oltre a Marino per la tutela del Santuario dei Cetacei, sono stati presentati i progetti: “30×30 Italia” per la protezione dei mari italiani, le barriere sommerse InvisiBubble per ossigenare l’acqua e proteggere la fauna marina. Queste iniziative evidenziano l’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente marino e la biodiversità di questo evento internazionale di nautica, condizionando notevolmente il futuro delle scelte dei cantieri nautici verso una sempre più spinta sostenibilità ambientale. Claudio Almanzi