La mostra dal 19 ottobre 2018 al 10 marzo 2019 nell’appartamento del Doge. Paganini e rockstar sono due parole ardite da accostare. Tuttavia, nelle sale di Palazzo Ducale si vuole raccontare l’arte del grande violinista genovese osservata dalla prospettiva musicale di oggi, un oggi forgiato anche dai suoni e dal genio di un chitarrista afroamericano di Seattle, Jimi Hendrix. Eppure, proprio dalla vicenda artistica e biografica di Paganini provengono elementi e caratteristiche che ancora oggi marcano il percorso dei musicisti: la scoperta del talento, il virtuosismo, la performance, il look, il tour, lo scatenamento di fantasie ed entusiasmi del pubblico, il complicato rapporto fra vita professionale e dimensione esistenziale privata, le eredità.
Mettere in mostra la musica non è facile, ma nemmeno impossibile. Una delle strade percorribili è mettere in gioco i racconti che Paganini ed Hendrix hanno ispirato in coloro che hanno avuto la fortuna di assistere alle loro magie. Allo stesso tempo, possiamo ascoltare i racconti delle rockstar di oggi, che narrando la loro esperienza attualizzano continuamente i processi creativi e i percorsi complessi sottesi alla vita di una star della musica rock.
Morgan, Roberto Bolle, Salvatore Accardo, Gianna Nannini e Ivano Fossati sono testimonial d’eccezione che arricchiscono il racconto della mostra con i loro contributi video.
Un’altra via viene dall’ispirazione delle Lezioni Americane di Calvino: i concetti di rapidità, esattezza, oggetto magico raccolti da Calvino in riferimento alla letteratura possono adattarsi perfettamente anche alla musica. Rimandano all’arte di un virtuoso, e nello specifico, al virtuosismo di Paganini, e allo stesso tempo sono la prova stessa della sua attualità, per cui la fama, l’immagine e l’eredità di Paganini sono importanti ancora oggi e possono essere decisivi per comprendere meglio gli aspetti della musica di oggi. A cominciare da quella di Hendrix. Del resto sia Paganini sia Hendrix affidarono la loro arte a due oggetti certamente magici: il violino costruito nel 1743 da Giuseppe Guarneri del Gesù detto Il Cannone per la potenza straordinaria del suono e la chitarra elettrica Fender Stratocaster, un vero e proprio mito per generazioni di giovani musicisti rock che elessero Jimi Hendrix a proprio guru.
La sfida della mostra è far emergere non solo i numerosi punti in comune fra Hendrix e Paganini ma anche, forse soprattutto, raccontare cosa significhi far musica per una persona che ha il pieno controllo su ciò che suona e su come lo suona.
Esporre in mostra il concetto complesso di virtuosismo non era semplice: un’inedita perfomance di Roberto Bolle, realizzata per l’occasione, consente di visualizzare il virtuosismo, facendone un’esperienza concreta. Bolle è il protagonista di una coreografia di Mauro Bigonzetti sul Capriccio 24 di Paganini, eseguito dal violinista Leonidas Kavakos – Dynamic, Genova, con la regia di Cristian Biondani – produzione ITVmovie, Milano.
La mostra propone dunque diverse chiavi di lettura attraverso le quali conoscere la figura di Niccolò Paganini, diversi percorsi che ne lasciano emergere tutta l’attualità, senza dimenticare la componente umana del far musica, perché alla fine è lì che sta la vera magia.
A cura di Roberto Grisley, Raffaele Mellace e Ivano Fossati. Allestimento di NEO – Narrative Environments Operas, Milano.
Orari: la mostra è aperta il lunedì dalle 14.30 alle 19.30. Dal martedì alla domenica 9.30 – 19.30. Venerdì 9.30 – 22. La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti: intero 12€, ridotto 10€, scuole 5€
Per i gruppi: prenotazioni 0292897734 – gruppi@vivaticket.com; 11€ biglietto di ingresso (inclusa prevendita); 15€ Paganini tra storia e leggende, presentazione della mostra nella Torre Grimaldina (inclusa prevendita)
Per le scuole: prenotazioni 0108171604 – prenotazioniscuole@palazzoducale.genova.it; 5€ biglietto di ingresso (inclusa prevendita)
Internet: www.paganinirockstar.it