“Una casa di ferro e di vento”, un libro di Lorenzo Bonini e Paolo Valsecchi. Un viaggio tra le pagine della memoria, delle passioni, delle sconfitte e rinascita di una famiglia.
“Una casa di ferro e di vento” è un libro che ci porta nel cuore della famiglia Badoni, che ha attraversato il Novecento. Le vicende personali si intrecciano con quelle di un Paese in sviluppo e trasformazione. La villa che porta il nome del casato, spogliata del suo antico splendore e ormai decadente, si erge solo ad un simbolo di un tempo che non c’è più.
Eppure, per Marta, ultima erede di questa dinastia, quella dimora rappresenta un rifugio dell’anima, un palcoscenico dove sono cresciute e consumate le vite delle sorelle Badoni e del loro patriarca, Giuseppe Riccardo Badoni. Attraverso la vita di queste donne, il lettore è invitato a immergersi in una narrazione che oscilla tra forza e fragilità, tra successi e dolori inconfessabili, tra amori e cuori distrutti e le scelte di vita che sfidano le convenzioni di quel tempo.
Il racconto nasce tra le pagine del diario segreto di Giuseppe Riccardo, un industriale visionario che ha segnato il tessuto economico di Lecco e contribuito alla ricostruzione dell’Italia del secondo dopoguerra. La sua figura domina la scena, con la sua ambizione sfrenata e il sogno di tramandare il proprio impero.
Ma il destino avverso gli riserva un evento crudele: la morte prematura dell’unico figlio maschio. Così, le redini della storia passano nelle mani delle sue figlie, donne molto diverse tra loro per carattere e aspirazioni. Sono solo unite da un legame profondo con la loro casa e con il padre.
Gli autori Bonini e Valsecchi ci regalano una prosa elegante e coinvolgente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine.
“Una casa di ferro e di vento” è anche un racconto sulla volontà di elevare il proprio spirito, sull’amore e la ricerca di se stessi. Laura, la primogenita ribelle e amante della libertà, scappa in America per amore di un intellettuale, poi torna a casa col cuore spezzato ma con lo spirito indomito e determinata.
Come Sofia, in uno sfortunato incidente perde l’uomo della vita. Come Piera, anima fragile e solitaria, si esprime solo grazie alla poesia. E come Adriana, che dedica la giovinezza all’impresa di famiglia, poi compiere una scelta apparentemente sconvolgente.
Ogni personaggio è delineato con cura, e ogni svolta narrativa è il frutto di una profonda riflessione sulla natura umana. Il diario del patriarca, con i suoi segreti e le sue fragilità nascoste, diventa il filo conduttore di una storia che parla di identità, di eredità, di amore e di perdita.
Questo libro è un omaggio alle donne, alla loro forza e alla loro capacità di resistere alle avversità e reagire con svolte concrete. Ma è anche un invito a riflettere sulle radici, sui legami familiari e sulla memoria storica che ci definisce come individui e comunità capaci di risollevarci da avversità piegano la volontà di vivere. Un libro da leggere, assaporare e ricordare. Antonio Bovetti.
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