Una vela per la donna a Genova. Una giornata gratuita in barca per le donne vittime di violenza. Presentazione del progetto questa mattina.
Una vela per la donna a Genova e sostegno ai centri antiviolenza del territorio.
La vela porta ad attivare le proprie risorse interne e rafforzare la propria autostima.
La vela educa a rispettare l’ambiente e ad entrare in empatia con l’altro, aiuta a lavorare in squadra, e a responsabilizzarsi.
La vela porta a riscoprire sé stessi, a raggiungere l’autonomia personale e l’autostima.
Questa è la consapevolezza che ha portato alla promozione del progetto “Una vela per la donna” da parte dell’Assessorato alle Pari Opportunità e relativi Diritti del Comune di Genova insieme all’Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili e dall’Assessorato allo Sport e impianti sportivi del Comune di Loano.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina presso il Piazzale delle Feste nella zona del Porto Antico nell’ambito della regata velica The Ocean Race Europe.
“Una vela per la donna” darà la possibilità alle donne vittime di violenza, in contatto con i Centri antiviolenza e le case protette, di trascorrere una giornata velica in modo gratuito e riservato per poter vivere un momento di benessere e svago.
Nella prima settimana di settembre, inoltre, verrà realizzata una giornata velica aperta al pubblico presso le sezioni della Lega Navale di Genova e di Loano, che offriranno l’opportunità di effettuare escursioni giornaliere offrendo un piccolo contributo.
I fondi raccolti verranno devoluti ai Centri antiviolenza del territorio per l’attivazione di borse lavoro o studio per donne vittime di violenza.
Il progetto è nato dall’iniziativa delle associazioni:
- Liguria Giovane (associazione culturale che nasce con l’obiettivo di valorizzare la Liguria, con una particolare attenzione al mondo dei giovani),
- Sons of Ocean (un’associazione no profit che si occupa di salvaguardare l’ambiente attraverso diverse iniziative di intervento per la pulizia spiagge, formazione ed educazione nelle scuole)
- Associazione Velica Hakuna Matata (associazione nata dall’amore di un padre per sua figlia autistica Sara, che opera presso la marina di Loano realizzando negli anni importanti progetti aprendo il suo mondo alle persone sofferenti).
All’iniziativa di queste associazioni si è aggiunta la convergenza di interessi di una rete di attori locali impegnati nel mondo velico e orientati a promuovere percorsi di inclusione sociale delle donne vittime di violenza:
- Associazione Sons of Oceans,
- Lega Navale regionale (e le sezioni locali di Borghetto Santo Spirito, Finale Ligure, Imperia, La Spezia, Lerici, Genova Sestri Ponente, Sanremo, LNI Savona)
- Centro antiviolenza Mascherona, Centro per non subire violenza
- Centro antiviolenza Pandora
- Centro antiviolenza Artemisia Gentileschi
Tutti soggetti che collaborano per promuovere iniziative finalizzate a promuovere l’indipendenza e autonomia delle donne vittima di violenza anche attraverso il contatto con il mondo velico.
«Sono lieto di promuovere un progetto come “Una vela per la donna”
– dichiara l’assessore alle pari opportunità del Comune di Genova Giorgio Viale –
Con The Ocean Race, Genova sarà la capitale europea della vela ed è importante non scordarci in questa occasione della violenza sulle donne.
Inoltre, lo sport è da sempre la via maestra per riscoprire le proprie energie interiori e la propria autonomia.
Sono quindi veramente felice che si possa offrire questa opportunità a chi è stata vittima di violenza».
L’assessore alla cultura e sport del Comune di Loano Remo Zaccaria afferma quanto segue.
«Un progetto il cui obiettivo è anche quello di sensibilizzare sul tema delle donne vittime di violenza e raccogliere risorse per sostenere i Centri antiviolenza del territorio ligure».
Il direttore della Direzione The Ocean Race del Comune di Genova Paolo Verri spiega quanto segue.
«Mai come in questi mesi di pandemia la violenza contro le donne si è annidata nei luoghi e negli spazi più intimi della vita famigliare.
Il progetto “Una vela per la donna” riporta in mare aperto la questione.
Ci fa capire come le relazioni devono sempre avere un orizzonte largo, aperto, senza sudditanza.
“Una vela per la donna” dà respiro a questo sentimento».