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Università di Pisa e lo studio sulla Grotta della Bàsura a Toirano

Università di Pisa e lo studio sulla Grotta della Bàsura a Toirano
La Prof.ssa Starnini con alcuni membri del gruppo di ricerca internazionale che hanno partecipato alla campagna di campionamenti del 2019 alla Grotta della Bàsura (Toirano, Liguria).

Il paradosso climatico del MIS 11c svelato. Scoperta sulla fase climatica più calda degli ultimi milioni di anni

L’Università di Pisa è protagonista di una rivoluzionaria ricerca che ha risolto il mistero del “paradosso del MIS 11c”, pubblicata sulla rivista Nature Communications. Il team di ricerca, che include la professoressa Elisabetta Starnini, ha esaminato la Grotta della Bàsura a Toirano in Liguria per svelare i segreti climatici di 400.000 anni fa, il periodo più caldo della Terra degli ultimi milioni di anni.

Un clima eccezionalmente caldo

Durante il Paleolitico Inferiore, circa 400.000 anni fa, l’Europa era abitata dai pre-neandertaliani. Il clima di quell’epoca era notevolmente più caldo rispetto ad oggi: l’emisfero settentrionale aveva meno ghiaccio e il livello del mare era circa 10 metri più alto. Questo periodo, noto come MIS 11c, ha sollevato interrogativi per lungo tempo riguardo ai suoi fattori climatici.

Campioni di calcare estratto con carotaggi nella Grotta della Bàsura, in Liguria

Lo studio della Grotta della Bàsura

La ricerca, condotta in collaborazione con il Dipartimento di Geoscienze dell’Università Nazionale di Taiwan, si è basata su una carota di sedimenti lunga due metri prelevata dalla Grotta della Bàsura. Utilizzando la tecnica di datazione uranio-torio ad alta precisione, i ricercatori hanno ricostruito la storia ambientale dell’Europa meridionale tra 480.000 e 360.000 anni fa. Questo studio ha permesso di risolvere il paradosso MIS 11c, rivelando che il caldo dell’epoca non può essere spiegato solamente dai livelli di radiazioni solari o gas serra.

Scoperte e implicazioni

“Il nostro studio dimostra che il riscaldamento prolungato degli oceani può causare il collasso delle piattaforme glaciali e l’innalzamento del livello del mare, anche senza temperature atmosferiche estremamente elevate o concentrazioni elevate di gas serra”, spiega la professoressa Starnini. Questo suggerisce che le dinamiche oceaniche hanno un ruolo cruciale nel cambiamento climatico.

La professoressa Starnini, docente di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere dell’Università di Pisa, sottolinea l’importanza di comprendere il clima passato per valutare le future condizioni climatiche e il loro impatto sull’evoluzione umana. “Dopo la fine del MIS 11, l’Europa fu abitata dall’uomo di Neanderthal, indicando un legame tra le condizioni climatiche estreme e l’evoluzione delle specie umane”, aggiunge.

Il dott. Wen-Hui Sung, del Dipartimento di Geoscienze, Università Nazionale di Taiwan, utilizza una perforatrice per estrarre una carota di campioni calcare nella Grotta di Bàsura, in Liguria

Un progetto internazionale

Questo studio è il risultato di un progetto internazionale e interdisciplinare che ha coinvolto ricercatori da 20 enti di ricerca in Europa, Stati Uniti e Asia. Il progetto è coordinato dal Dipartimento di Geoscienze dell’Università Nazionale di Taiwan e ha visto la partecipazione di numerosi specialisti nel campo delle scienze della terra e della climatologia.

La ricerca dell’Università di Pisa sulla Grotta della Bàsura fornisce nuove prospettive sul clima del passato e sui suoi effetti sull’ambiente e sull’evoluzione umana. Con questa scoperta, si apre una nuova finestra di comprensione sui meccanismi climatici che hanno modellato la Terra e influenzato la storia delle specie umane.

Per ulteriori dettagli, consulta l’articolo completo pubblicato su Nature Communications.