La sezione Arcigay di Savona oggi ha presentato un esposto all’Ordine dei medici chiedendo provvedimenti disciplinari contro un collega savonese che nel suo studio ha affisso un cartellone consigliando una comunità terapeutica di Brescia cui rivolgersi per “guarire dalla omosessualità”.
Nello studio di Fabio Vaccaro, medico di famiglia, è stato infatti appeso un manifesto dal testo inequivocabile: “Luca era gay. Ma grazie a un percorso di conversione, su base religiosa e psicologica, si è riappropriato della sua mascolinità ed eterosessualità”. Il tutto corredato dal nome e dal numero di telefono della comunità terapeutica di Brescia a cui rivolgersi per “guarire”.
Il professionista di 64 anni si sarebbe detto “convinto che omosessuali si diventa per dinamiche familiari ed è giusto aiutare queste persone a diventare uomo e donna. La crisi della famiglia è il trampolino di lancio per l’omosessualità e la persona gay è destinata a un’insoddisfazione con disagi psichici che vanno curati perché creano dolore”.
“E’ aberrante – ha spiegato il presidente di Arcigay di Savona Mirko Principato (sostenitore di Liberi e Uguali di Grasso e Boldrini) – che un medico faccia propaganda a tali realtà e sostenga teorie del genere all’interno di uno studio medico. Inoltre, è pericoloso. Anche perché genera danni psicofisici a chi davvero segue queste indicazioni”.