USA – EU: la Fed vuole la stretta monetaria, la Bce si adeguerà e aumenterà anch’essa i tassi di interesse? Quando?
La guerra dichiarata da Mosca all’Ucraina e la sua dura difensiva hanno sconvolto i piani delle banche centrali, con la Fed (Federal Reserve Bank,) che ora dichiara un’inflazione all’8,5%, diventando così, un tema politicamente incandescente. Fed punta al ‘front-loading’, cioè l’anticipazione delle mosse di politica monetaria che fino a febbraio apparivano più graduali. Le aspettative erano che dopo il picco d’inflazione invernale i prezzi rallentassero.
Per capire meglio la situazione economico-finanziaria del momento chiediamo a Riccardo Grossi, consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede, quali saranno le future mosse delle grandi Banche e l’andamento dell’economia e della finanza nel prossimo futuro.
La Fed va avanti veloce sulla stretta monetaria. Cosa succederà in Europa? La Banca centrale europea (Bce), si metterà in coda, con un rialzo dei tassi sul tavolo già a luglio?
«La prospettiva che la Fed possa avviare la stretta di politica monetaria più rapida della storia recente continua a pesare sul ‘sentiment’ delle borse che si sono tutte mosse in pesante calo nell’ultima seduta della settimana».
Il presidente della Federal Reserve darà la sua approvazione ad un rialzo aggressivo dei tassi da mezzo punto? Questo succederà al meeting di maggio 2022?
«Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell ha detto di credere che sia «appropriato muoversi un po’ più velocemente» sui tassi d’interesse (un aumento, ha precisato, è già sul tavolo per il prossimo mese) e il mercato ora vede la concreta possibilità di tre rialzi consecutivi di 50bps ciascuno: sarebbe il ciclo restrittivo più rapido messo in atto dal lontano 1982 quando l’allora presidente Volcker mise fine all’inflazione degli anni Settanta a prezzo di una rilevante recessione. Si attendono anche gli indici Pmi relativi al mese di aprile per valutare l’impatto della guerra in Ucraina sull’attività manifatturiera e dei servizi.»
Come si comporteranno i mercati in attesa dei risultati elettorali in Francia e nei primi giorni del “dopo elezioni”?
«Passando all’Europa, sebbene la rielezione di Emmanuel Macron per il suo secondo mandato alla presidenza della Francia, sembri quasi scontata (anche dopo il dibattito televisivo di questa settimana), i mercati rimarranno relativamente volatili fino a quando il risultato non sarà ufficiale e saranno definite le prossime mosse sulle politiche europee».
Con il conflitto Russia Ucraina, forse ci sarà una mancata crescita delle Pmi in Cina. Cosa succede nella Repubblica popolare cinese?
«Notizie sensibili in arrivo anche dalla Cina. La Banca centrale cinese è pronta a fornire più supporto alle piccole e medie imprese di fronte all’aumento dei rischi sulla crescita, ciò in uno scenario in cui i mercati finanziari nazionali non sono immuni a shock esterni e la situazione pandemica ha aumentato le pressioni economiche. Il governatore YI Gangha affermato: “la politica monetaria è in una gamma confortevole e sta aiutando l’economia – e ha aggiunto, inoltre – siamo anche pronti a sostenere le piccole e medie imprese con altri strumenti, se necessario». Conclude il suo intervento Riccardo Grossi, consulente finanziario.
Ci sono molti interrogativi nell’attuale contesto non stabile dei mercati finanziari a causa del conflitto Russia-Ucraina. La Fed vuole vedere progressi, e dunque accelera “velocemente a livelli dei tassi neutrali”. Powell, dice: «50 punti base saranno sul tavolo al meeting di maggio».
Questa scelta d’accelerazioneavrà effetti anche in Europa, dove l’estate porterà la fine degli acquisti di titoli che vanno avanti da oltre sette anni, e, forse, anche il primo rialzo dei tassi d’interesse dal luglio 2011. ABov