Il Sindacato interroga il Provveditore Regionale su un potenziale conflitto di interessi
USPP: una situazione che potrebbe mettere in discussione l’imparzialità del comando all’interno del carcere di Genova Marassi sta suscitando forti preoccupazioni tra il personale. Al centro delle polemiche, il comandante dell’istituto penitenziario e un dipendente con ruolo sindacale che, visto il legame familiare, potrebbero trovarsi in una posizione di potenziale conflitto di interessi.
Le voci che circolano all’interno dell’istituto riguardano una serie di decisioni che potrebbero essere state influenzate dal rapporto stretto esistente tra il comandante ed il poliziotto in questione, il quale ricopre anche un’importante carica sindacale. A far nascere i dubbi è il sospetto che tale legame affettivo possa compromettere l’imparzialità del comandante, in un contesto in cui le decisioni riguardano la gestione quotidiana del personale e la distribuzione delle risorse.
A preoccupare ulteriormente è la sensazione diffusa tra alcuni colleghi, i quali esprimono perplessità circa la trasparenza della gestione e l’equità delle scelte compiute dal comandante, specialmente in ambito disciplinare. Il timore è che la vicinanza tra i due possa compromettere l’autonomia decisionale del comando, alimentando sospetti di favoritismi e di una gestione non all’altezza dei principi di imparzialità che dovrebbero contraddistinguere la pubblica amministrazione.
Il sindacato U.S.P.P., sempre attento alla tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria, ha deciso di intervenire ufficialmente su questa vicenda. Il sindacato ha infatti inviato una lettera formale al provveditore dell’amministrazione penitenziaria, chiedendo un chiarimento sulla situazione e l’avvio di una verifica per accertare l’eventuale esistenza di un conflitto di interessi, anche solo potenziale.
La richiesta del sindacato è chiara: garantire che il comando del carcere sia condotto in modo trasparente e che tutte le decisioni vengano prese in base a criteri oggettivi, senza influenze esterne che possano danneggiare l’efficacia dell’amministrazione e la fiducia del personale. “Nutriamo la massima stima dell’attuale Primo Dirigente, certi della sua professionalità, ma non possiamo permettere che la credibilità dell’amministrazione penitenziaria venga messa in discussione da situazioni ambigue”, affermano i rappresentanti dell’U.S.P.P. Liguria.
Il provveditore, chiamato a fare chiarezza sulla vicenda, dovrà rispondere all’interrogazione del sindacato e, probabilmente, avviare una verifica interna. Sarà importante che le istituzioni rispondano con tempestività per evitare che il clima di incertezza e sfiducia all’interno del carcere di Genova Marassi si acuisca, minando l’armonia tra il personale e la gestione dell’istituto.