“Se si conosce minimamente Cornigliano, il suo territorio ed i corniglianesi si sa che i problemi sono molti e molto importanti alcuni che richiedono scelte complesse e tempi medio lunghi altri, invece, che hanno una soluzione a portata di mano, veloce e senza costi per la collettività. Uno di questi è la mancanza di spazi per molte associazioni che a Cornigliano rischiano di morire o di non nascere per la mancanza di spazi adatti, spazi che potrebbero esserci ed assegnati, ma attraverso un bando specifico”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere comunale Valeriano Vacalebre (FdI) che martedì scorso ha presentato a Palazzo Tursi un’interrogazione sollecitando una verifica sulla disponibilità di immobili comunali e dei canoni di locazione.
“Questa tipologia di bando deve essere fatto dal Municipio che è competente in materia, ma per farlo al meglio il Municipio deve essere in possesso di dati recenti e corretti sulle disponibilità di eventuali spazi nuovi.
Per questo mi sono permesso di sollecitare il Comune di Genova, con l’assessorato competente, e, ci tengo a precisare, senza nessuno spirito di contrapposizioni o sovrapposizione, ma con quello di fornire al Municipio tutto l’appoggio possibile in materia. Ecco il motivo della presentazione di un’interrogazione a risposta immediata che poi ho voluto allargare all’intero territorio comunale e non alla sola Cornigliano.
Questa verifica è propedeutica ad una valutazione se sia possibile, o meno, concedere nuovi spazi ad associazioni che ne abbiano diritto e ne facciano richiesta, dato che molte realtà sono in condizioni di sofferenza per la mancanza di spazi idonei ed opportuni per svolgere le attività.
Il livello di necessità di nuovi spazi è ben oltre il livello di guardia. Si pensi ad esempio che un’associazione che ha 20 anni di storia a Genova come l’Associazione dei Lucani a Genova rischia di dover chiudere i battenti proprio per la mancanza di spazi.
Chiedo non una particolare attenzione, ma una ricognizione per poter dare risposte a chi partecipa senza scopo di lucro a far crescere la nostra città offrendo quel folklore che altro non è se non l’insieme delle radici di molti genovesi alcuni da sempre ed altri che hanno origini in altre parti della nostra meravigliosa Penisola”.