Arriva anche in consiglio regionale, seppur a parole, la manifestazione pro Palestina contro la guerra e il traffico delle armi in porto che da stamattina sta bloccando lo scalo di Genova e paralizzando il traffico in città.
A far entrare il tema in aula è stato il consigliere di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, arrivato in via Fieschi in ritardo a causa delle code autostradali provocate dalla protesta.
“Oggi – ha spiegato Vaccarezza – sono partito da Savona alle 8 e sono arrivato in Centro a Genova pochi minuti prima delle 11. Coda infinita da Arenzano in poi.
Un gruppo di facinorosi ha bloccato il capoluogo ligure perché vuole imporre la propria idea. E’ un atto di violenza contro questa città. Sono nazicomunisti e questo Paese ne ha le balle piene”.
Vaccarezza, da sempre sostenitore dello Stato di Israele, ha aggiunto che “se non avessero i capelli lunghi, le bandiere rosse e quelle della Palestina, ma le teste rasate, saremmo qui a parlare di fascismo”.
Il consigliere ha inoltre chiesto alla “Regione Liguria di denunciare i manifestanti portuali per interruzione di pubblico servizio perché non è possibile che trenta persone blocchino il commercio, la sanità, il consiglio regionale per imporre con violenza la loro idea. Altro che democrazia”.
Una posizione da cui, però, si smarca il capogruppo della Lista Toti, Alessandro Bozzano: “Ognuno ha diritto di manifestare come vuole. Lo sciopero è assolutamente legittimo, così come credo lo debba essere la serrata”.
Tra la minoranza, emblematica la risposta del capogruppo di Linea condivisa, Gianni Pastorino, rivolto direttamente a Vaccarezza: “Con quello che guadagniamo come consiglieri regionali, saresti tranquillamente potuto arrivare in aula in tempo, come hanno fatto molti tuoi colleghi”.