Riceviamo dal consigliere regionale Stefano Anzalone e pubblichiamo nota che smentisce i fatti descritti nell’articolo apparso sul sito web Genova Quotidiana dell’11 marzo “Un vaccino di nome Wanda”.
“Non posso accettare – dichiara il consigliere Anzalone – che esista un giornalismo subdolo, mendace e mistificatorio nei miei confronti che riporti in un articolo una falsa narrazione che evidenzia un mio presunto tentativo di creare favoritismi sui calendari vaccinali in corso.”
“In modalità istituzionale e formale (e non quindi attraverso vie poco chiare) – spiega Anzalone – ho invitato il Direttore Generale dell’Ospedale San Martino a riconoscere anche ai lavoratori del Bar/Edicola Wanda, in quanto operanti all’interno del complesso Ospedaliero San Martino e, quindi, in evidente situazione di potenziale contagio, il diritto alla vaccinazione.
Riprendo la congiunzione “anche” perché ad oggi, da comunicazioni avute, sembrerebbe che i dipendenti di altre Società tra le quali per es. Serenissima, Amiu, Coopservice, Rastrello, Ecoeridania, EdilSicilia, Omnia ecc. che svolgono attività all’interno dell’Ospedale San Martino, sono stati giustamente e debitamente vaccinati, come anche parrebbe siano stati vaccinati gli studenti di scienze infermieristiche.
La mia segnalazione era, quindi, rivolta a sottolineare l’importanza di includere in tale protocollo anche il personale della Azienda che opera dal 55 anni a San Martino fornendo alimenti bevande e giornali a pazienti e al personale sanitario che oggi lavora con le paure ed il timore di essere dimenticati dalla macchina organizzativa delle vaccinazioni anti covid 19.”
“Un articolo – conclude Anzalone – che parla viceversa di corsia preferenziale è solo che fuorviante dal vero perché, oltre a gettare discredito nei miei confronti, spinge i cittadini a riflessioni distanti dai principi di equità e trasparenza che sono alla base del mio credo e della gestione della salute pubblica.”