Il Serum Institute of India, casa farmaceutica che produce il vaccino AstraZeneca in India, approvato ieri dalle autorità sanitarie del colosso asiatico, ma non dalla Fda Usa e dall’Ema europea, dovrà dare priorità assoluta all’India per alcuni mesi e non potrà vendere il vaccino ad altri Paesi per almeno tre mesi.
Lo ha riportato oggi l’agenzia Ansa, citando Adar Poonawalla, amministratore delegato dell’azienda farmaceutica di Pune.
Il veto, ha spiegato Poonawalla in un’intervista all’agenzia Ap, è stato posto dal Governo di Delhi come condizione per l’approvazione, in modo da assicurare all’India la priorità sui primi 100 milioni di dosi.
Poonawalla ha aggiunto che il Serum Institute, che è il più grande produttore globale di vaccini, ha già pronti quasi 60 milioni di dosi, tutte destinate all’India, e che non potrà venderli ai governi di altri Paesi o immetterlo sul mercato privati almeno fino ad aprile.
L’India pagherà per ogni dose 200 rupie (2,30 euro), mentre, in seguito, il prezzo sul mercato sarà di circa 1000 rupie, (12,5 euro) a dose.
Il Serum Institute deve dunque posticipare la consegna degli altri milioni di dosi già prenotati dalla coalizione Covax, l’iniziativa globale dell’Oms con le alleanze internazionali Gavi e Cepi, che mira a garantire l’accesso equo all’immunizzazione anti Covid-19 ai Paesi meno ricchi.
Entro marzo erano attese nel nostro Paese 16,1 milioni di dosi del candidato vaccino AZD1222 di AstraZeneca, accanto a 8,7 milioni di dosi del vaccino Pfizer/BioNTech e a 1,3 milioni di dosi del vaccino Moderna, la cui approvazione da parte dell’Ema è attesa la prossima settimana.
Altri 24,2 milioni di dosi del vaccino AZD1222 di Astrazeneca erano attese fra aprile e giugno.
Sempre entro marzo sono previste due milioni di dosi del vaccino della Curevac, per un totale di 28,3 milioni di dosi.