I vandali Antifa hanno agito nella notte, devastando sul Monte Manfrei, alle spalle di Savona, il Sacrario privato edificato a ricordo dei 200 Caduti militari e civili della Rsi, fra i 17 e i 19 anni, trucidati dai partigiani a guerra finita.
La maggior parte dei ragazzi fu abbattuta con le mitragliatrici, dopo che furono spogliati e depredati dei loro averi dai partigiani. Alcuni furono assassinati a bastonate talmente forti da sfondare loro il cranio.
Alla violenza dei vandali non è sfuggita nemmeno la lapide dedicata alla studentessa 13enne Giuseppina Ghersi, stuprata e uccisa dai partigiani per un tema premiato da Benito Mussolini.
Dopo inaudite violenze, rasata a zero, il capo imbrattato di vernice rossa, la 13enne savonese fu finita con un colpo di pistola e gettata davanti alle mura del cimitero di Zinola su un cumulo di cadaveri. Il corpo disteso nella fila per diversi giorni.
I partigiani avevano infierito in maniera brutale su di lei, senza riuscire a cancellare la sua giovane età. Una mano pietosa aveva poi steso su di lei una sudicia coperta grigia.
“Questo atto vandalico è l’ennesimo atto vigliacco e criminale – ha dichiarato oggi l’ex presidente del consiglio regionale e attuale esponente di CasaPound Gianni Plinio – vengono lordati i cippi che ricordano i 200 giovani maro’ della San Marco trucidati a guerra finita e addirittura la lapide di Giuseppina Ghersi, stuprata e assassinata a 13 anni dai partigiani senza alcuna pietà.
Invito le Autorità competenti a identificare al più presto i delinquenti autori della profanazione del Sacrario nella speranza che siano puniti con il massimo della severità.
Chiedo alle istituzioni di condannare duramente un atto vandalico così vergognoso e indecente”.