Francesca Fogar, figlia del nota navigatore Ambrogio, ha lanciato un appello perché non vengano sospese le ricerche dei due due velisti Aldo Revello e Antonio Voinea, dispersi dal 2 maggio in Atlantico, tra le Azzorre e Gibilterra, dopo il naufragio del loro Bright.
“Nel 1978 mio padre tornò a casa dopo 74 giorni alla deriva, vissuta insieme al giornalista e amico Mauro Mancini. 74 giorni su una zattera, dopo che la sua barca, il Surprise, era stata affondata da un branco di orche, al largo della costa Argentina”.
“Il 2 aprile – ricorda Francesca – il miracolo insperato. Un mercantile greco, casualmente fuori dalla sua rotta, li vede e li salva al largo delle Isole Falkland, nell’Atlantico del sud. Lontani quasi ottocento miglia dal punto del naufragio. Ambrogio ce la fece. Mauro no. Morì due giorni dopo il salvataggio: il più crudele e beffardo dei destini. Ecco perché, a distanza di tanti anni, ha lanciato un appello perché non si smetta di cercare i due velisti dispersi nell’Atlantico. Per queste ragioni sono accanto a Rosa. La mia voce è con la sua nel chiedere di non sospendere le ricerche. Di non sospendere la speranza. Aldo e Antonio sono là, da qualche parte, che stanno lottando come Ambrogio e Mauro. E io sono con loro. Non li abbandono. Perchè, alla fine, siamo tutti su una zattera”.