Rubiamo per un attimo le parole ad Antonio Cairoli, nove volte campione di motocross che celebra questo sport con i tre termini del titolo.
Questi termini, in ambito locale vogliamo riferirli a Mario Tamai, giovane atleta che è stato definito il migliore crossista genovese in attività. Scopriamo chi sia questa giovane promessa: ha 19 anni e corre sulle moto da cross da quando ne aveva sei, seguendo le orme o meglio le traiettorie del padre, anche lui agonista delle ruote tassellate. Ha partecipato per qualche anno al campionato regionale ligure, poi ha cominciato ad affacciarsi al campionato nazionale minicross, con l’unico obbiettivo di divertirsi. “Crescendo, a circa tredici anni – spiega Tamai – ho cominciato a pensare che mi sarebbe piaciuto provare a diventare un pilota di motocross di professione e di conseguenza, anche intraprendere uno stile di vita differente. Allo stesso tempo ho conosciuto Cristiano Doimi il mio allenatore che mi segue tutt’oggi, il quale mi ha aiutato molto durante la mia crescita”.
Nel 2016, dopo aver avuto buoni risultati nel campionato italiano, decide di partecipare ad alcune prove del campionato europeo, le piu abbordabili economicamente, in quanto privo di sponsor e senza l’appoggio di alcun team di supporto e l’esperienza risulta molto positiva: Mario riesce a qualificarsi a tutte le gare e a chiuderne alcune tra i primi venti. Risultato davvero importante per un esordiente.
L’anno successivo vede il suo passaggio di categoria per via dell’età, da 125 cc. a 250 cc. ed entra a far parte del team “MGR KTM” nel quale milita tutt’oggi sia nel campionato nazionale che in quello internazionale. Dal 2019 è passato in categoria Elite, dove gareggiano i sessanta piloti italiani piu forti. La sua KTM vedrà i cancelletti di partenza sia nel campionato italiano 250 cc. che in quello europeo, una sfida davvero importante per il rider ligure.
Mario però non è solo un crossista ma anche uno studente che ha portato a termine il ciclo formativo, con grande impegno ed un ottimo risultato: accanto ai podi sporchi di fango, il giovane ha conquistato un bel diploma da tecnico informatico, segno tangibile di un impegno non solo in sella.
Ed il nuovo anno vede Mario impegnato part time nell’officina del suo Team, dove collabora con i tecnici al fine di guadagnare il denaro necessario per affrontare le gare. “
Quest’anno verró aiutato molto dal Motoclub Valli Tortonesi e dall’Offroad School Calvari, che mi supporteranno durante le gare”, afferma Tamai, “ma sono sempre in continua ricerca di sponsor e persone che abbiano piacere di aiutarmi economicamente durante la mia stagione, in quanto, le spese da sostenere per trasferte ed allenamenti sono molto alte”. Da qui il suo impegno per cercare di realizzare il suo sogno a due ruote: “Vivo a Vignole Borbera, distante dalla famiglia e dagli amici cosa non facile per un ragazzo della mia età – prosegue – alternando lavoro e allenamenti di giorno in giorno… ma per cercare di raggiungere il mio obiettivo agonistico sono pronto a fare di tutto!”.
Occorre infatti un allenamento costante per tre o quattro giorni la settimana sulla moto mentre i restanti si deve svolgere lavoro fisico in palestra. Il motocross, anche se poco conosciuto al grande pubblico, è uno degli sport tra i piu completi, sia dal punto di vista fisico che mentale. “Si esegue infatti uno sforzo che è sia di resistenza che di esplosività, con una forte componente tecnica che necessita di molto equilibrio e percezione”, illustra il giovane rider, “il tutto mentre si cavalca una moto a circa 60/70 kmh all’interno di un mondo di variabili esterne date dal terreno che si modifica col tempo… insomma, c’e un po’ di tutto”.
Mario Tamai è un bell’esempio di sportivo umile e caparbio, che si impegna a fondo per raggiungere i suoi obiettivi ma sa restare con i piedi per terra, terminando gli studi e lavorando con serietà per una carriera su diversi fronti. Gli auguriamo di rimanere sempre con i piedi per terra ma magari di mettere le ruote in aria e possibilmente davanti ai suoi avversari. (Foto di Mario Tamai)
Roberto Polleri