VENDEMMIA 2019: IN LIGURIA SI PARTE A SETTEMBRE
Quasi 2 bottiglie su 3 sono vini DOC o IGP
Tutto dipenderà dal meteo delle prossime settimane, ma quest’anno la vendemmia ligure partirà nella prima decade di settembre, con il levante leggermente in ritardo, dove si avrà il picco della raccolta dalla metà del mese in poi. La quantità delle uve si conferma ottima e le produzioni DOC e IGP sosterranno l’export cresciuto del 13% nel 2018 rispetto all’anno precedente.
È quanto afferma Coldiretti Liguria in occasione del distacco del primo grappolo di uva in provincia di Trapani, che inaugura simbolicamente l’inizio della raccolta lungo tutta la Penisola.
Il 2018, su base dati Istat, si è chiuso in Liguria con la produzione di quasi 80mila ettolitri di vino, dei quali il 65% risulta essere vino DOP (44mila ettolitri) e IGP (8mila). Alta qualità e capacità produttiva delle imprese locali spingono l’export delle bottiglie liguri che hanno fatto registrare un vero e proprio boom sul panorama internazionale, con le esportazioni cresciute del 13% tra il 2017 e il 2018 mentre, sul lungo periodo, dal 2012 ad oggi, si stimache le esportazioni hanno visto crescere il valore economico di quasi l’80%, e, anche se in quantità la produzione rimane ancora limitata per ovvie ragioni geografiche, in qualità non teme confronti. A preoccupare per il futuro sono però gli effetti della Brexit con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ma anche la guerra commerciale che Trump ha minacciato di scatenare nei confronti dell’Europa con un aumento dei dazi fino al 100% del valore, che colpirebbero anche il vino italiano.
Positivi sono anche i consumi degli italiani, sempre più consapevoli e attenti alla qualità e all’origine, che sono pari a 37,5 litri pro capite all’anno con una spesa delle famiglie cresciuta del +6,5% in valore nel primo trimestre del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea Nielsen.
“Per l’annata 2019 – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – a giudicare dai grappoli per pianta attualmente presenti, si stima un quantitativo minore di vino prodotto rispetto all’anno scorso, mentre la qualità si conferma ottima, attestando l’eccellenza dei vini della Liguria, apprezzati sul mercato nazionale e estero sia dalla ristorazione sia dai singoli consumatori. Il successo del vino ligure è da imputarsi, oltre alla qualità intrinseca del prodotto, anche al grande lavoro fatto da tutti i viticoltori che hanno scommesso sulla sua identità e avuto il coraggio di spingerlo sul mercato estero. La coltivazione della vite nella nostra regione viene condotta grazie ai tipici terrazzamenti su circa 2.000 ettari di terreno nei quali si producono vini che vantano il fregio di ben 8 DOC (Golfo Tigullio / Portofino DOC, Colline di Levanto DOC, Cinque Terre / Sciacchetrà DOC e Colli di Luni DOC DOC Valpolcevera Riviera Ligure di Ponente DOC, Ormeasco di Pornassio DOC e Rossese di Dolceacqua DOC) e 4 IGT.”