Venerdì 25 al Teatro Garage lo spettacolo “Funambole”, storia tutta al femminile sul tema dell’essere donne nella società di oggi
Venerdì 25 al Teatro Garage lo spettacolo “Funambole”, alle ore 21, alla Sala Diana del Teatro Garage è in programma lo spettacolo “Funambole”, portato in scena da Matrice Teatro. Lo spettacolo fa parte del Circuito Spirali, una collaborazione tra il Teatro Garage, il Teatro dell’Ortica, il Teatro Cattivi Maestri di Savona, il Sipario Strappato di Arenzano e il Teatro delle Udienze di Finale Ligure.
Cosa vuol dire essere donna? Cosa comporta nascere donna nella società di oggi? Dal desiderio di parlare, senza veli, dell’esperienza della conoscenza di sé nasce “Funambole”, spettacolo teatrale che racconta la storia di tre ragazze alla scoperta del femminile e dell’essere donne. Ideato da un team di cinque professioniste e reso possibile grazie a una attività di crowdfunding su produzionidalbasso.com, “Funambole” arriva a Genova dopo aver fatto tappa in diverse altre città italiane, come Taranto, Sondrio, Bergamo, Verona, Pisa, Livorno. L’opera drammaturgica è ideata da Virginia Cimmino, Claudia Perossini e Irene Papotti, attrici, autrici e registe di “Funambole”, quale sviluppo di un lavoro iniziato durante il loro ultimo anno all’accademia d’arte drammatica “Galante Garrone” di Bologna.
Lo spettacolo narra la storia delle tre amiche Aurora, Rita, e Giovanna, che, tra i banchi di scuola, firmano un accordo: tra 15 anni si troveranno nel luogo dove sono cresciute per raccontarsi le esperienze che le hanno portate ad essere chi sono oggi, donne coraggiose in equilibrio su una sinusoide, che rappresenta l’instabilità e l’incertezza della vita delle giovani e dei giovani d’oggi. L’obiettivo dello spettacolo è raccontare esperienze condivisibili da gran parte del pubblico femminile, generando la frase “è successo anche a me” e di presentare stati d’animo e difficoltà a quella parte di pubblico non toccato direttamente dalle questioni affrontate. «Vogliamo parlare di argomenti a volte ancora tabù o legati a modi di pensare stereotipati della categoria del femminile – spiega Virginia Cimmino, attrice e drammaturga – Quando nasciamo ci viene assegnato uno spazio delimitato dalla dimensione familiare e culturale di ciascuno, durante l’adolescenza ci rendiamo conto che siamo il prodotto di questi due spazi». La volontà è quindi quella di “creare un nuovo spazio di condivisione e confronto insieme al pubblico, fatto di donne e uomini”.
Grazie alla direzione artistica di Giulia Argenziano e Beatrice Sancinelli, “Funambole” si trasforma in una vera e propria performance artistica dove attrici, colori, luci e suoni diventano una cosa sola. «Questo è uno spettacolo delicato e leggero come il lenzuolo trasparente che posi sui mobili durante un trasloco – spiega Beatrice Sancinelli – La storia si sviluppa in un’atmosfera di leggerezza, tipica dei momenti in cui si racconta un ricordo, lontano nel tempo, ma ancora presente come cicatrice». La memoria delle tre protagoniste vive in un “luogo-non luogo” minimale, fatto da cubi bianchi di legno mossi in scena dalle attrici, le uniche fonti di colore sul palco. Proprio come accade nella vita di ciascuno, in cui rapporti, emozioni e persone mutano perennemente, così la scenografia, fatta di grandi cubi bianchi, si muove in continuazione durante tutto lo spettacolo.
Matrice Teatro è un collettivo indipendente fondato a Bologna da sette artisti, tra cui Virginia Cimmino, Claudia Perossini e Irene Papotti, al termine del triennio di alta formazione alla Scuola di Teatro “A. Galante Garrone”. La mission del gruppo è la ricerca di un linguaggio teatrale e poetico condiviso, per arrivare a trattare e rappresentare testi contemporanei.