Genova Quarto, anteprima della XIII edizione di Quarto Pianeta Festival dedicato al centenario della nascita di Franco Basaglia
Venerdì 7 giugno alle 18 è in programma l’anteprima della XIII edizione di 4°Pianeta Festival. Primo appuntamento alle 18,00 presso la Sala del Centro Sociale di Genova Quarto presentazione del libro “Beppina – Viaggio nella condizione delle donne e nei manicomi di inizio ‘900” di Paola Pierantoni. Edizioni ERGA. Ingresso libero
Dialogano con l’autrice Luigi Bottaro, Paolo Peloso e Natale Calderaro.
Letture a cura di Chiara, Elena e Silvia della Compagnia Teatrale Gaucho, a seguire Apericena al Centro Sociale
Beppina è un libro che mette insieme la biografia di una famiglia borghese di fine ‘800, l’internamento di Arturo Pierantoni in manicomio e la condizione della moglie Beppina che rimane sola con tre figli. Il libro parla di diritti negati e le lettere mai spedite, come era usuale fare all’epoca, e di una cura mancata. L’autrice, Paola Pierantoni, nipote dei protagonisti della storia, non aveva mai saputo dei suoi nonni, e di come la cultura della follia e il destino di una legge, quella del 1904, avesse sconvolto le loro vite. La Pierantoni riesce a ricostruire la storia di vita grazie ad un lavoro di archeologia sanitaria negli archivi preziosi dei manicomi, nei quali era usuale accantonare quanto appartenesse agli internati, comprese le lettere che non venivano spedite. Come afferma Natale Calderaro, medico, psichiatra e protagonista della Riforma, se ci fosse stata la legge 180 la storia di Beppina ed Arturo sarebbe stata diversa.
La serata prosegue alle ore 21 presso l’Arena del centro Sociale con il Concerto dei MOTUS LAEVUS – SIFR.
Con la pianista e cantante Tina Omerzo, dal polistrumentista Edmondo Romano e dal chitarrista Luca Falomi.
Ingresso ad offerta libera
SIFR è una parola araba che significa “zero” o “vuoto”, tradotta successivamente per assonanza in “Zephirum” (Zefiro) dai latini, a rappresentare una figura della mitologia che personificava il vento di ponente che spira in modo quasi inavvertito. Anche la parola “cifra” deriva dallo stesso termine. Sifr è dunque il nulla, il vuoto, lo zero, ma anche un nulla che prende forma e dimensione e diventa un numero a sua volta.
Questo lavoro discografico crea un ponte culturale tra Occidente, medioriente ed est europeo e si muove musicalmente come un vento che porta con sé melodie tradizionali e brani originali intrisi di culture differenti. Una musica fatta di suoni e silenzi, di pieni e vuoti che fluiscono naturalmente tra composizione e improvvisazione grazie alla sinergia e all’interplay dei tre artisti e dei loro ospiti. Jazz e world music si incontrano, si intrecciano e si ridefiniscono in un sincretismo musicale che diventa un nuovo linguaggio.
Il nuovo progetto discografico “Sifr”, come il precedente dal titolo “Y”, è stato prodotto dai Motus Laevus in collaborazione con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi e pubblicato da Felmay Records, prestigiosa etichetta di world music con distribuzione internazionale Egea Music.
È stato registrato e mixato da Stefano Amerio presso lo studio Artesuono di Udine.
Motus Laevus in latino ha numerosi significati ed interpretazioni: letteralmente tradotto in movimento inverso può significare anche senso antiorario o “moto sinistro”, a sottolineare la visione positiva che i latini avevano dell’oriente.
Tutto e il contrario di tutto: parole e musica che racchiudono in sé molteplici direzioni e forme, nel tempo e nel luogo, in un mondo senza confini e barriere.
«Quest’anno nel centenario della nascita vogliamo ricordiamo Franco Basaglia – spiega Amedeo Gagliardi, portavoce del Coordinamento Per Quarto – La rivoluzione basagliana non riguarda solo la chiusura dei manicomi, ma la simultanea costruzione di una diversa visione della follia, e la conseguente costruzione di un’istituzione nuova e tutta da inventare. Una visione capace di riconoscere che follia e ragione coesistono nella vita di ognuno.
Tre i livelli di questo capovolgimento di paradigma avviato oltre sessant’anni fa da Franco Basaglia. Il primo riguarda la relazione con il paziente, che si sviluppa a partire dal sapere di chi ascolta ma anche dalla sua capacità di sviluppare conoscenza attraverso un sentire autentico ed umano.
Il secondo, un’organizzazione di servizi presenti e capaci di prendersi cura anche delle fatiche di coloro che operano. Il terzo, una società capace di coinvolgersi e di essere attenta ai più fragili, anche per imparare e per capire quanto valga la pena insistere con una competizione che spesso opprime tutti, non solo gli ultimi. Questi tre livelli sono strettamente correlati, e ognuno per funzionare necessita di diventare interdipendente attraverso politiche capaci di un respiro largo e di un pensiero lungo».
Il Coordinamento Quarto Pianeta, oltre ad evitare che l’ex Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto venisse ceduto e privatizzato, contribuisce alla sua rigenerazione cercando di riconnettere culturalmente questa “periferia esistenziale” alla città. «Dal 2017 abbiamo aperto lo Spazio 21, le ex cucine: uno spazio dove mettere al centro la cultura della salute come intersezione di discipline diverse e dove i temi dell’urbanistica, dell’ambiente, dell’architettura, della socialità, della medicina e dell’arte possano arricchirsi reciprocamente. Un’occasione per comprendere come la malattia, la follia, la disabilità, non possano essere separate dall’esistenza e dalla sofferenza delle persone e dal loro rapporto con la società.
Questa complessità ha bisogno di essere costantemente interrogata, rimettendo al centro la persona, le relazioni, la comunità. In questo modo vogliamo contribuire alla rigenerazione dell’ex Ospedale di Quarto, affinché possa aprirsi alla città per migliorare la cultura delle relazioni e della convivenza civile».