Alassio. Un volume quanto mai di attualità: si tratta del libro: “Il tempo è la sostanza di cui sono fatto”, di Maria Paola Guarino che racconta la sua esperienza dietro alle sbarre come insegnante in un carcere toscano maschile di massima sicurezza.
“Il volume- commenta il noto scrittore ed editor Armando D’Amaro– è il racconto passionale, crudo di questa esperienza carceraria, nella quale la Guarino mostra uno dei tanti aspetti della vita carceraria. Volume a volte commovente nel quale narra il suo rapporto con i detenuti, i timori e le paure di una donna che si è trovata per anni sola in una cella chiusa a doppia mandata con trenta fra criminali”.
Nelle pagine del libro la Guarino ha racchiuso molte lettere che i detenuti le hanno scritto durante il suo periodo di docenza, e il rapporto epistolare che lei stessa ha mantenuto con uno degli ergastolani, continuato anche dopo la scadenza del suo mandato.
L’autrice racconta la vita dietro le sbarre, l’immane fatica che i detenuti fanno a riempire un tempo improvvisamente vuoto e asfittico, la paura che restituisce il sentirsi giudicati e definiti solo attraverso quello che hanno commesso.
Il libro dimostra che al di là dei reati che sono ascritti ai detenuti, essi sono ancora persone alla ricerca di una seconda occasione. Come il Tempo, materia imprendibile per eccellenza che acquista una definizione solo in base a come lo impieghiamo, anche il libro di Maria Paola Guarino è poco definibile e incasellabile nel sistema di generi che conosciamo: non si può dire propriamente un romanzo epistolare, sebbene la seconda parte della narrazione si snodi attraverso una serie di lettere, ma è forse più un romanzo di formazione.
La Guarino, in una serata moderata dalla giornalista Francesca Lovatelli Caetani, parlerà non soltanto della sua opera ma svelerà aspetti inediti che non sono contenuti nel libro.
L’appuntamento è fissato per venerdì 23 agosto alle ore 21 e 15, in piazza della Libertà davanti al Comune di Alassio.