A Ventimiglia come nella giungla di Calais. Ruspe per fare pulizia nella vergogna italiana ed europea dell’accampamento abusivo sul Roja, ma i migranti irregolari protestano e avrebbero dato fuoco ad alcune tende. Accertamenti sono in corso per stabilire l’origine dolosa del rogo e individuare i responsabili.
E’ successo stamane, quando, come preannunciato dal sindaco del Pd Enrico Ioculano, si è iniziata puntualmente alle 9 la seconda operazione di pulizia, ma non di sgombero, del greto del fiume (la prima pulizia era stata fatta nel gennaio scorso e i migranti irregolari erano infatti tornati sul posto fiancheggiati da NO Border e cosiddetti solidali).
I circa 200 stranieri accampati in un centinaio di tende e ricoveri di fortuna in attesa di trovare un modo per entrare illegalmente in Francia, hanno lasciato la zona in parte diretti al centro di accoglienza del Parco Roja, in gran parte in giro per la Città di confine.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per domare le fiamme. L’operazione è avvenuta alla presenza di una settantina di uomini delle Forze dell’ordine. Paura tra i residenti, che da anni protestano contro il caos, il degrado e l’insicurezza: “Situazione esplosiva, non ne possiamo più”.
Al momento non si registrano feriti.
Il questore Cesare Capocasa ha dichiarato: “L’operazione di pulizia nel greto del Roja è un atto dovuto, anche per la sicurezza di tutti”.
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