Un ventimigliese è stato indagato per incendio doloso di un’auto, sabato scorso, nel quartiere Peglia, di fronte al campo sportivo “Morel”, in piena notte.
La volante del Commissariato di Ventimiglia è stata avvisata da una guardia giurata in servizio notturno.
Quando gli agenti di Polizia sono arrivati sul posto hanno potuto solo constatare che il veicolo era già stato completamente divorato dalle fiamme con il fuoco cheera ormai spento.
Dopo che i Vigili del Fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza quel che rimaneva della macchina gli investigatori del Commissariato hanno iniziato l’attività d’indagine. Il primo elemento emerso, l’assenza delle targhe, ha destato subito pesanti sospetti.
I numeri di matricola del telaio in un primo tempo erano risultati completamente illeggibili. Anche per tali motivi la Polizia ha ritenuto fin da subito l’evento di origine dolosa.
Dopo l’intervento dei tecnici della Polizia Scientifica si poteva risalire al numero di matricola e al proprietario del veicolo, una Renault Twingo di vecchio tipo, intestata ad una donna francese, di origine italiana, residente oltreconfine.
L’assenza di sistemi di videosorveglianza e di testimoni diretti del fatto ha reso particolarmente difficile la ricostruzione dell’accaduto, come sempre accade peraltro nei casi di incendio.
L’inchiesta si è però rapidamente sviluppata con le vecchie tecniche investigative.
Riscontri indiretti, informazioni confidenziali, collegamenti a fatti o persone già note agli investigatori che hanno utilizzato soprattutto la memoria professionale, l’esperienza e l’intuito.
L’esito è stato stupefacente. Il sospettato, individuato e rintracciato dopo soltanto tre giorni, è stato trovato in possesso delle targhe della macchina bruciata, sottoposte a sequestro penale così come il veicolo bruciato. L’uomo, un ventimigliese residente in città, messo alle strette, ha infine confessato di avere incendiato la macchina per disfarsene evitando di pagare le spese previste per le pratiche di demolizione. Una decisione davvero sconsiderata e pericolosa che poteva comportare danni alla sua incolumità e che ha procurato allarme e preoccupazione nella comunità.
Il veicolo, immatricolato in Francia, aveva circolato senza copertura assicurativa, privo della prevista revisione tecnica periodica ed era stato consegnato all’indagato dalla legittima proprietaria in cambio di alcuni lavoretti effettuati dal medesimo presso il suo domicilio francese.
Come se non bastasse, ad aggravare ulteriormente la posizione dell’uomo, risultava anche privo di patente di guida.
Il cinquantenne è stato indagato per incendio doloso ma l’imputazione potrebbe aggravarsi, anche per irregolarità amministrative in corso di verifica, se le ricerche tuttora attive a suo carico dimostreranno l’utilizzo della macchina in territorio italiano.
Il quartiere di Peglia non è nuovo ad eventi di questo tipo. Il dirigente del Commissariato di Ventimiglia, Dr. Saverio Aricò, ha deciso di incrementare ulteriormente in quell’area i controlli e la vigilanza, in particolare nelle ore serali e notturne. L’intento è anche quello di prevenire e scoraggiare possibili atti di emulazione.
Un episodio questo che, come tutti quelli connessi a incendi dolosi, per la sua stessa natura preoccupa la cittadinanza e riconduce istintivamente a presunte azioni criminali. Proprio per tali motivi è importante che l’indagine della Polizia, veloce e ben riuscita, abbia fatto piena chiarezza sulla responsabilità penali, sulla dinamica e sul movente. Tanto più in una città e in luogo, il quartiere Peglia, così profondamente e lungamente segnato dalle difficoltà derivanti dall’incessante flusso migratorio e dalla sua difficile gestione, oltre che dal punto di vista umanitario, anche per le sue conseguenze sull’ordine e sulla sicurezza.
Il Questore di Imperia, Dr. Cesare Capocasa, ha continuato, in questi mesi, ad implementare i servizi di sicurezza ed é da tempo impegnato a sollecitare pubblicamente una rinnovata collaborazione tra cittadini e Forze di Polizia.