Giornata di sciopero allo stabilimento Sirti di Genova Struppa, realta’ produttiva nel settore metalmeccanico che si occupa di progettazione, realizzazione e manutenzione delle infrastrutture di rete, managed services, progetti speciali di system integration e smart solutions
I lavoratori incrociano le braccia per manifestare la propria solidarieta’ a un collega non vedente che nei giorni scorsi ha ricevuto la lettera di licenziamento.
“Le motivazioni del licenziamento – ha spiegato la Fiom-Cgil genovese – sono strumentali e costruite artificiosamente. Il lavoratore, a differenza dei suoi colleghi, non ha mai avuto una postazione lavorativa adeguata alle sue necessita’ e solo quest’anno l’azienda ha iniziato in modo molto approssimativo a predisporre una postazione in una struttura a oltre 30 chilometri dalla sede, in un sito piu’ somigliante a un magazzino che a un posto di lavoro per un non vedente”.
Secondo il sindacato, invece, la vera motivazione va ricercata nel fatto che “il lavoratore paga le sue posizioni spesso lontane dal coro ma sempre coerenti e condivise con gli altri lavoratori. Il licenziamento e’ un atto gravissimo. Chiediamo alle strutture nazionali di intervenire sull’azienda e chiediamo altresi’ che venga proclamata un’iniziativa di lotta a livello nazionale contro un’azienda che a nostro parere ha toccato il fondo”.
“I lavoratori Sirti di Genova Struppa – ha aggiunto il sindacato Usb – hanno incrociato le braccia contro il vergognoso licenziamento, illegittimo e ingiustificato, di Rolando Barsotti, storico delegato Rrsu, da qualche anno non vedente a causa di una patologia che gli ha progressivamente tolto la vista.
Dopo essere stato sottoposto a ogni angheria possibile (da ultimo il trasferimento in una sede a 30 chilometri di distanza) ieri Rolando ha ricevuto la lettera di licenziamento con effetto immediato.
Un fatto di una gravità inaudita in un’impresa che occupa circa 4000 lavoratori. È stato colpito Rolando ma in realtà sono colpiti tutti. Il management Sirti ha imboccato la strada senza uscita dell’arroganza dispotica e si appresta a calare la scure di nuovi licenziamenti di massa”.