Tutta un’altra cosa. Seguire un’opera, specie se di Giuseppe Verdi, all’Arena di Verona è veramente tutta un’altra cosa.
Uno scenario impareggiabile che fa tornare veramente indietro nel tempo, e sembra di essere co-protagonisti di ciò che sta accadendo sull’ampio palco veronese.
A maggior ragione quando la rappresentazione è quella dell’Aida, capolavoro del maestro di Parma, rielaborata ma ispirata alla “primissima” che si tenne il 10 agosto 1913, con la regia Giovanni Zenatello e Ottone Rovato.
E per i 12.000 (o forse piu) presenti sulle scalee, i gradini dell’Arena la replica numero 700 di sabato 22 giugno ha fatto capire che il tempio veronese è unico ideale per la preziosa rappresentazione del Maestro Verdi.
Indubbio successo, riconosciuto dagli applausi scroscianti del pubblico presente che – inusuale – ha spesso interrotto la scena acclamando i protagoniati.
Come dicevamo, in questo 2019 il capolavoro verdiano è tornato nella veste ideata da Gianfranco De Bosio, maestro del teatro italiano, che si è ispirato alle immagini d’epoca, tenendo conto delle dettagliate disposizioni sceniche che lo stesso Giuseppe Verdi curò per la prima italiana dell’opera nel 1872.
Il cast mandato sul palco è a dir poco straordinario, diretto da par suo da Francesco Ivan Ciampa.
Tra i tanti protagonisti, bravissima la partenopea Anna Pirozzi, soprano di caratura internazionale.
“Recitando all’Arena la parte di Aida – ha detto in settimana – ho coronato un mio grande obiettivo. Per me il palco di Verona è tra i più belli del mondo”.
Ed il pubblico la acclamata a più riprese.
Ma dopo la prima, saranno molte le novità per le prossime replice, 16 in programma da oggi a settembre.
Infatti si alterneranno all’Arena star internazionali, come Plácido Domingo e Daniel Oren.
Come ha spiegato la Fondazione Arena, nel ruolo di Aida si alterneranno alcuni dei soprani più richiesti al mondo: dopo Anna Pirozzi, toccherà a Tamara Wilson, Maria José Siri, Saioa Hernández, Hui He e Svetlana Kasyan.
Se alla prima Amneris era impersonata dai mezzosoprani Violeta Urmana (bravissima anche se a tratti emozionata, ma il pubblico ha applaudito convinto) poi ci saranno al suo posto Anna Maria Chiuri, Alessandra Volpe e Judit Kutasi. Nei panni di Radamès, eroico generale egizio e conteso da Aida e Amneris, dopo il tenore Murat Karahan vedremo Misha Sheshaberidze, Fabio Sartori, Martin Muehle e Carlo Ventre.
Ed ancora nella parte di Amonasro, padre di Aida, si alterneranno i baritoni Amartuvshin Enkhbat, Sebastian Catana, Badral Chuluunbaatar e Mario Cassi. Ed ancora, bravissimo al debutto, nei panni di Ramfis e come Re degli Egizi Dmitry Beloselskiy, poi sostituito nelle repliche da Stefan Kocan, Rafał Siwek, Gianluca Breda, Alessio Cacciamani, Romano Dal Zovo e Krzysztof Baczyk. Nel cast bravo Carlo Bosi, nell aparte breve ma intensa del messaggero.
Non si può non segnalare in questa prima il contributo, diremmo il trionfo, del Ballo coordinato da Gaetano Petrosino, che si cimenta nelle coreografie di Susanna Egri e vede schierati i primi ballerini ospiti Petra Conti, Eleana Andreoudi, Mick Zeni e Alessandro Macario.
Un plauso particolare all’Orchestra areniana, arricchita dalla presenza di dodici trombe egizie (strumento voluto ed ideato espressamente da Verdi per la sua opera), dal Coro preparato da Vito Lombardi e da oltre duecento figuranti per uno spettacolo veramente colossale.
Insomma tutto bene in questo debutto, sicuramente da definire con il botto.
Questo il calendario delle repliche private in questa estate 2019 dell’opera Verdiana: 27 giugno (ore 21.00), 5, 9, 12, 21, 24 e 28 luglio (ore 21.00), 3, 9, 18, 25, 28 e 31 agosto (ore 20.45), 3 e 7 settembre (ore 20.45).
Informazioni sulle repliche: www.arena.it, oppure Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona (tel. +39 045 805.1861, ufficio.stampa@arenadiverona.it).
Franco Ricciardi