“Puzzava. Per questo ho tagliato il corpo e l’ho messo nei sacchi e nei secchi”.
E’ stata arrestata per distruzione di cadavere dopo avere raccontato agli investigatori della Polizia di avere fatto a pezzi la madre, asserendo di averla trovata impiccata a casa.
Giulia Stanganini, operaia di 37 anni, per cinque giorni ha dormito nella casa con il corpo della mamma morta, Loredana Stupazzoni, bidella in pensione di 63 anni.
Lo ha riportato l’agenzia Ansa.
La salma sarebbe stata lasciata sotto il letto di un alloggio in via Bertuccioni 5 a Genova Marassi. Poi la 37enne avrebbe deciso di disfarsi del corpo facendolo a pezzi.
La misura cautelare è stata chiesta dagli investigatori della Squadra Mobile genovese al gip, che l’ha firmata stasera.
Inoltre, la donna risulta indagata a piede libero per omicidio volontario. Un atto dovuto per consentirle di nominare un avvocato e un consulente per l’autopsia e gli altri rilievi tecnici.
Lo scorso novembre l’indagata aveva perso il figlio di tre anni e mezzo. Il bimbo era morto per un arresto cardiocircolatorio in casa e la procura aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, affidando le indagini ai carabinieri.
All’alba di oggi la donna si è presentata in questura a Genova, spiegando agli agenti delle Volanti di avere trovato la madre morta e poi di averla fatta a pezzi.
Per sezionare il corpo avrebbe riferito di avere usato un coltello che poi avrebbe buttato via.
“Mia madre si è impiccata a una finestra – avrebbe raccontato la 37enne ai poliziotti – era depressa. Io l’ho nascosta sotto il letto. Poi avevo deciso di disfarmene, ma non sapevo come fare”.
In casa, gli inquirenti hanno trovato tre sacchi della spazzatura sigillati con il nastro adesivo e due secchi per lavare i pavimenti con i resti del corpo.
Tuttavia, i poliziotti non hanno trovato nessuna lettera lasciata dalla ex bidella e nemmeno la corda con la quale, secondo quanto avrebbe riferito la figlia, si sarebbe impiccata.
Solo con l’esame dei resti del corpo si potrà capire se la 37enne abbia ucciso la madre o se si sia limitata a fare a pezzi il cadavere.
Il pm di turno, oltre al sequestro della casa, ha infatti disposto l’esame autoptico.
Giulia Stanganini si era trasferita dalla madre lo scorso marzo, dopo l’inizio dell’emergenza coronavirus.
Una convivenza che sembrava difficile. I vicini avrebbero infatti riferito che litigavano spesso e che le urla si sentivano dalle scale del condominio.