“Non riuscendo far prevalere le loro ragioni sul territorio, le forze di opposizione cercano portare un presunto ‘caso Liguria’ in Parlamento. Trovo inopportuno e masochista rappresentare una situazione sanitaria nella nostra regione che non corrisponde alla realtà”.
Lo ha dichiarato oggi la vicepresidente e assessora regionale alla Sanità Sonia Viale (Lega).
“Il nostro dovere – ha spiegato Viale – è fare e fare sempre meglio, non riconcorrere un’opposizione impreparata che, anzi, sottrae tempo ed energie preziose agli uffici per precisare, ad esempio, che il tasso di mortalità in Liguria non è del 14,22%, come scrive l’onorevole Raffella Paita (Iv) nella sua interrogazione con una superficialità sinceramente non ammissibile.
Questo corrisponderebbe a 220mila morti quando, invece, il tasso di mortalità standardizzato in Liguria è inferiore a quello di Lombardia ed Emilia Romagna.
Oppure per precisare, a differenza di quanto sostiene il Movimento Cinque Stelle, che il numero dei decessi non è correlato al numero di tamponi eseguiti, effettuati secondo protocolli definiti e aderendo alle indicazioni nazionali pervenute.
Le Regioni a guida centrodestra avrebbero molti motivi per contestare quotidianamente la gestione sanitaria e degli approvvigionamenti di Dpi da parte del governo, ma, per serietà e leale collaborazione, nella consapevolezza della portata di una pandemia che ha travolto i sistemi sanitari mondiali, non lo fanno avendo posto come obiettivo principale quello della cura delle persone e non di una campagna elettorale permanente.
La sanità ligure ha attivato in pochi giorni un numero di posti letto di media e alta intensità tra i più elevati in Italia, riuscendo in questo modo a garantire cure appropriate a tutti coloro che ne avevano bisogno.
È noto a tutti che si tratta della regione più anziana d’Europa: tutti gli epidemiologi concordano nel ritenere che questa circostanza vada tenuta in considerazione per ‘standardizzare’ il tasso di mortalità.
Eppure i parlamentari di Italia Viva e Movimento Cinque Stelle, che a Roma siedono in maggioranza e in Liguria sono all’opposizione pensano di poter fare campagna elettorale sulla pandemia, attraverso richieste di ispettori, diffusione di dati raffazzonati, se non addirittura sbagliati, interrogazioni e polemiche”.