Vie intitolate alle vittime di Ponte Morandi. Una passerella pedonale dedicata a loro e una scalinata al comandante marittimo Piero Calamai.
Vie intitolate alle vittime di Ponte Morandi. Entreranno a far parte della toponomastica cittadina.
Ok della Giunta all’intitolazione di una passerella alle 43 vittime del crollo del viadotto sul Polcevera e di una scalinata all’ultimo comandante dell’Andrea Doria.
La Giunta comunale, su proposta dell’assessore ai servizi civici Massimo Nicolò, ha approvato la delibera di intitolazione di alcune aree di circolazione cittadine alle 43 vittime del crollo di ponte Morandi e a Piero Calamai.
Alle 43 vittime del crollo di ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, sarà dedicata la passerella pedonale sul Polcevera che collega via Perlasca a via 30 giugno 1960, nel Municipio VI Medio Ponente.
A Piero Calamai, ultimo comandante dell’Andrea Doria, sarà intitolata la scalinata di collegamento tra il Belvedere “Edoardo Firpo” e il piazzale “Enrico Bassano” a Boccadasse, nel Municipio VIII Medio Levante.
Calamai, nato a Genova il 25 dicembre 1897 e morto a Genova il 7 aprile 1972.
E’ stato un comandante marittimo e capitano superiore di lungo corso, ricordato per essere stato l’ultimo comandante del transatlantico Andrea Doria.
La nave affondò il 26 luglio 1956 a seguito della collisione con la nave svedese Stockholm.
Calamai, nei minuti e nelle ore successive al disastro, organizzò il salvataggio dei circa 1.600 passeggeri.
Calamai, che avrebbe voluto affondare insieme alla nave secondo un’antica tradizione del mare, fu convinto dagli altri ufficiali a salvarsi scendendo su una scialuppa.
L’assessore ai servizi civici Massimo Nicolò dichiara quanto segue.
«Ricordare chi non c’è più è un preciso dovere di ogni comunità, a maggior ragione se si tratta di uomini e donne che hanno segnato la storia recente della nostra città.
L’intitolazione della passerella pedonale sul Polcevera alle 43 vittime del crollo di ponte Morandi nasce dalla volontà di rendere omaggio alla memoria di queste persone;
e anche alla sofferenza delle loro famiglie, e fare in modo che queste tragedie non si ripetano mai più.
Nel caso del comandante Calamai, invece, è doveroso ricordare l’atto di eroismo con il quale salvò la vita a molte centinaia di persone».