Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione del Commissariato di Polizia di Alassio, durante un servizio di prevenzione finalizzato al contrasto dell’immigrazione clandestina ha scoperto, nell’entroterra di Albenga, una villa all’interno della quale erano stati allestiti 18 posti letto.
Per sfruttare al meglio la capienza dell’immobile le persone trovate all’interno, che pagavano circa 100 euro mensili per la disponibilità della sistemazione alloggiativa e 60 euro per il vitto, venivano fatte dormire nel garage, nella cantina, nei locali di sgombero ed anche in soffitta, luogo nel quale era stato realizzato anche un locale bagno senza alcuna autorizzazione comunale.
Una situazione davvero incredibile quella affrontata dagli investigatori della Polizia, che hanno accertato, oltre al sovraffollamento ed al non rispetto dei basilari parametri per l’idoneità alloggiativa, anche delle condizioni igieniche pessime.
Situazione resa ancor più pericolosa dalla presenza di 6 bombole di gas Gpl, utilizzate dagli ospiti per la somministrazione dei pasti che avveniva all’interno dei medesimi locali del seminterrato destinato a dormitorio.
Inoltre, per una persona alloggiata di origini asiatiche, clandestina sul territorio nazionale, è stato emesso dal questore di Savona un Decreto di espulsione.
Il conduttore della struttura, di origini pakistane, è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e gli sono state contestate violazioni amministrative per oltre 4000 euro.
Le bombole di gas sono state rimosse ed affidate ad un rivenditore autorizzato allo stoccaggio e per il proprietario dell’immobile, responsabile di alcune violazioni edilizie, sono stati avviati i procedimenti amministrativi e penali relativi al cambio di destinazione d’uso dei locali, all’inosservanza delle manutenzioni della caldaia ed agli abusi edilizi riscontrati.
La Polizia consiglia che “sarebbe buona norma, per i proprietari che intendono cedere in locazione le proprie unità immobiliari, non soffermarsi solamente a regolamentare i contratti sotto il profilo prettamente civilistico, ma controllare di fatto il modo in cui il proprio bene viene utilizzato, verificandone lo stato d’uso, l’igiene, il numero degli occupanti riferito all’idoneità alloggiativa, le dichiarazioni di ospitalità nel rispetto del D.M. 5 luglio 1975, dei regolamenti comunali e delle disposizioni per un uso corretto ed in sicurezza dei contenitori di gas ad uso domestico”.