Denunciate per violenza privata dagli agenti della Digos
Ieri un gruppo di cosiddette “nazifemministe” e loro accoliti ha impedito alla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella (FdI) di presentare il suo libro, proprio al Salone del libro di Torino.
La violenta protesta era stata organizzata da varie attiviste, fra cui quelle di “Extinction Rebellion” e “Non una di Meno”.
Hanno cominciato a urlare slogan e si sono sedute per terra nella sala. Gli agenti della Digos sono tempestivamente intervenuti. La ministra ha quindi chiesto un confronto pubblico. Sul palco, però, è salita una militante e ha urlato frasi sconnesse leggendo un proclama.
La ministra Roccella ha invitato le militanti a intervenire sul palco per spiegare i motivi della loro protesta e ha chiesto alla Polizia di non allontanare nessuno. Poi, vista la situazione non pacifica e civile, è stata costretta a lasciare la sala.
Bufera su Nicola Lagioia, direttore uscente del Salone del libro, che non è stato in grado di consentire la presentazione del libro della ministra del Governo di Giorgia Meloni. La deputata piemontese di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, gli ha detto pubblicamente: “Vergognati, come fai a dire che questa è una contestazione legittima e pacifica?”.
“Un’occasione di dibattito sprecata. Non è un bel segnale per la democrazia” ha spiegato Florindo Rubbettino, editore del libro della ministra Roccella “Una famiglia radicale”.
“Il libro di Eugenia Roccella – ha continuato Rubbettino – è anche il racconto di una vita spesa per i diritti civili, delle donne e per la libertà. All’autrice e ministra Roccella è stato impedito di parlare nonostante lei abbia dato una lezione di stile facendo parlare i contestatori”.
In serata sono state denunciate 29 persone, accusate di violenza privata dalla Digos di Torino per i fatti accaduti al Salone del libro di Torino.
“Questi fatti sono inaccettabili e fuori da ogni logica democratica” ha spiegato la premier Giorgia Meloni, che ha sottolineato: “Altrettanto inaccettabile è l’operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti, distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a una ministra della Repubblica di esprimere le proprie opinioni. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari”.
“Lottate contro l’utero in affitto insieme a noi – aveva dichiarato la ministra Roccella rivolgendosi alle femministe – contro la mercificazione del corpo delle donne, lottate contro un mercato razzista dove i figli delle donne nere costano meno di quelle bianche”.
E poi ha aggiunto: “Mi ha colpito, e sinceramente mi addolora, che delle donne abbiano impedito ad altre donne di parlare, presentando un libro che parla molto di donne e di femminismo, e che avrebbe stupito quelle ragazze, se lo avessero letto”.