False accuse e ingiusto linciaggio mediatico? La Procura di Roma oggi ha chiesto l’archiviazione per il regista romano Fausto Brizzi, indagato per violenza sessuale a seguito di denunce-querele presentate da tre giovani aspiranti attrici. In sostanza, per il pm “il fatto non sussiste”.
Il 49enne era stato iscritto nel registro degli indagati nello scorso mese di aprile e le denunce riguardavano presunti episodi avvenuti nel 2014, 2015 e 2017. Nel novembre 2017, infatti, durante alcuni servizi della trasmissione televisiva Le Iene il regista era stato accusato di molestie sessuali da una decina di attrici (alcune intervistate a volto coperto) e tre di queste lo avevano denunciato all’autorità giudiziaria.
Inoltre, gli inquirenti coordinati dalla procuratrice aggiunta Maria Monteleone hanno svolto accertamenti anche per altri due casi risalenti ad alcuni anni fa, le cui denunce-querele erano arrivate oltre i termini di legge, senza trovare concreti elementi di riscontro.
Secondo i racconti delle tre giovani, a questo punto ritenuti inattendibili dal pm, Fausto Brizzi avrebbe invitato le aspiranti attrici nel suo loft per un provino e le avrebbe obbligate a subìre atti sessuali.
In base a quanto accertato dalla procura di Roma, invece, nella vicenda non sono stati riscontrati profili di natura penale.
Lo scorso aprile il regista romano era stato ascoltato dal pm fornendo una serie di chiarimenti. Anche la moglie era intervenuta a difesa del marito, lamentandosi inoltre del “tribunale” mediatico: “Così distruggete un uomo. Le accuse non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco”.