Secondo i giudici genovesi ha violentato la sua ex compagna mentre stava dormendo con la figlia di due anni la sera della vigilia di Natale. Poi l’ha minacciata per ottenere il “pin” del suo smartphone e l’ha insultata dicendole di non riferire a nessuno quanto successo.
L’altro giorno un 29enne ecuadoriano è stato condannato in primo grado a 4 anni e sei mesi di reclusione e a pagare una provvisionale di 8mila euro alla persona offesa in attesa della quantificazione del danno in sede civile, oltre alle spese processuali.
La donna aveva lasciato l’ecuadoriano sei mesi prima dei presunti fatti e dopo un solo mese di convivenza.
“Era troppo geloso” ha raccontato la giovane agli investigatori, che hanno condotto le indagini e portato il 29enne in Tribunale.
Tuttavia, lei voleva che lui continuasse a mantenere il rapporto famigliare con la figlia, tanto che il sudamericano era spesso invitato a casa dei genitori dell’ex compagna, nel Ponente genovese, dove era a tornata a vivere con la bimba.
Però la sera della vigilia del Natale il 29enne aveva bevuto troppo e, secondo i giudici genovesi, è andato nella sua camera da letto e l’ha stuprata praticamente senza che avesse il tempo di difendersi.
La donna aveva chiesto poi aiuto alla madre, rifugiandosi nella sua stanza. La denuncia nei confronti del 29enne è arrivata tempo dopo e l’altro giorno c’è stata la prima condanna.