Avvicinava le studentesse che andavano a scuola e le palpava nelle parti intime. Gli investigatori del Commissariato di Sestri Ponente hanno identificato lo straniero che, all’inizio dello scorso febbraio, ha molestato sessualmente tre studentesse del comprensorio scolastico di via Giotto, dove hanno sede gli istituti superiori “Bergese” e “Rosselli”.
Si tratta di un 41enne del Bangladesh accusato di violenza sessuale consumata e tentata per cui, sulla base dei numerosi elementi, il pm ha chiesto e ottenuto dal gip l’applicazione di una misura restrittiva.
Tuttavia, secondo quanto riferito, non è stato messo in carcere, ma gli e’ stato soltanto imposto di rimanere a casa dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 22. Inoltre, si dovrà presentare ogni giorno alle 10 dalla polizia giudiziaria per la firma.
Secondo la Polizia, lo straniero ha avvicinato, approfittando del gruppo di giovani che percorrono via Sestri e le vie limitrofe la mattina per recarsi a scuola, almeno tre studentesse, di cui due poco più che 15enni e una appena maggiorenne.
Poi, con una scusa, le ha letteralmente costrette al muro toccandole pesantemente nelle parti intime.
Le vittime della violenza sessuale, impietrite dalla paura e colte di sorpresa dallo straniero, che si avvicinava sorridente porgendo il pugno chiuso come siamo tutti soliti fare da quando è cominciata la pandemia da coronavirus, sono rimaste in balìa del 41enne per alcuni istanti che comunque le hanno terrorizzate.
In un caso, una giovane e’ stata salvata dal provvidenziale intervento del genitore di un’altra studentessa, il quale, avendo appreso di un episodio simile il giorno prima dal tam-tam sulle chat scolastiche, aveva deciso di accompagnare la figlia a scuola, attuando una vera e propria scorta di sicurezza.
E’ stato quindi il genitore a informare i poliziotti, che sono tempestivamente intervenuti in via Sestri, fermando il molestatore straniero.
Sono in corso ulteriori accertamenti volti ad individuare altre vittime delle violenze sessuali.
La Polizia ha rivolto un appello alla cittadinanza genovese sulla “necessità di segnalare altri episodi analoghi eventualmente occorsi in zona e sinora non emersi nelle indagini”.