Sono stati tutti assolti, in prevalenza perchè il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato, gli imputati nel processo sui falsi Modigliani esposti nel 2017 nella mostra ospitata allora da Palazzo Ducale di Genova, anche se almeno 4 quadri sono stati comunque giudicati fasulli.
Secondo i giudici del Tribunale di Genova, quei dipinti sono stati esposti sostanzialmente “in buona fede”, ossia i proprietari non sarebbero stati a conoscenza del fatto che non fossero veri.
Le tele saranno restituite ai proprietari, ma per quelle false ci sarà un’apposita dicitura.
La vicenda della grande beffa ai visitatori cominciò nel 2017, con il sequestro di 21 opere attribuite a Modigliani a seguito di un blitz scattato a Palazzo Ducale, risultato estraneo alla vicenda.
Gli addebiti contestati a vario titolo erano a vario titolo frode, truffa, contraffazione.
Lo scorso marzo erano state chieste cinque condanne: per Rudy Chiappini, curatore della mostra, Massimo Zelman, presidente di Mondo Mostre Skira, Joseph Guttmann, mercante d’arte e proprietario della maggior parte dei dipinti ritenuti finti defunto 4 giorni fa a New York, Nicolò Sponsilli, direttore della società Skira che organizzò l’evento, Rosa Fasan, dipendente della società, Pietro Pedrazzini, scultore svizzero, proprietario di uno dei quadri ‘fasulli’, ovvero “Ritratto di Chaim Soutine”.
Tutti assolti, anche se il procuratore aggiunto aveva chiesto le cinque condanne e un’assoluzione per Massimo Zelman, presidente di Mondo Mostre Skira.