Non solo divieto di trucco, abiti lunghi e altro. Addirittura era stata fatta inginocchiare contro la sua volontà. Ormai la poveretta non voleva più seguire i diktat della cultura islamica e voleva vivere come le sue amiche italiane: “Libera”.
Stufa di vessazioni e restrizioni imposte dalla famiglia marocchina, che ad eempio la costringeva a indossare abiti lunghi e di rientrare presto a casa la sera, una 20enne marocchina nei giorni scorsi ha abbandonato l’abitazione di Torino, è salita su un treno e ha raggiunto un’amica a Genova.
Dopo un paio di settimane, però, a forza di tira e molla e minacce via smartphone, la mamma, una delle a sorelle e un’amica di famiglia (anche lei islamica e di origine nordafricana) hanno deciso di compiere un “blitz” e sono scese dal capoluogo piemontese a quello ligure per riportarla a casa.
venerdì scorso (ma l’episodio è stato riferito soltanto ieri) gli agenti della Polfer hanno intercettato le 4 donne nella stazione ferroviaria di Principe e hanno constatato che la 20enne era trattenuta e stava per salire contro la sua volontà su un treno. Ne è nata una lite che ha attirato anche l’attenzione di alcuni viaggiatori.
I poliziotti, dopo avere identificato e ascoltato le quattro donne, hanno accertato che la ragazza era stata immobilizzata per farla salire sul convoglio e riportarla forzatamente a casa, nonostante fosse ormai maggiorenne “cosa di cui i familiari non tenevano alcun conto e non c’è stato verso”.
Pertanto, le tre nordafricane sono state denunciate per violenza privata.
Agli agenti hanno spiegato che non sono integraliste, ma solo rispettose delle tradizioni islamiche. Tuttavia, hanno poi aggiunto che la figlia 20enne “non si comportava come una buona musulmana”.
La denuncia per sequestro di persona non è scattata perché, in sostanza, gli agenti sono intervenuti prima che si consumasse nel tempo il presunto reato.