Domani e domenica 12 novembre, in occasione della tradizionale Festa di San Carlo Borromeo, patrono di Voltri dal 1649 e di San Carlino, seconda festa voluta dalla comunità voltrese, tornano le fiere di San Carlo (in piazza Gaggero, piazza Villa Giusti, vico Genovese e vico Tiro) e San Carlino (piazza Gaggero e piazza Lerda) dalle 8 alle 20.
Durante la fiera di S. Carlo di domani saranno presenti circa 100 banchi di dolciumi e merci varie, mentre in quella di S. Carlino, la domenica successiva, i banchi saranno 50.
Le celebrazioni religiose si svolgeranno domani presso la Chiesa di Sant’Erasmo e domenica 12 presso la Chiesa di S. Ambrogio.
“Queste fiere – ha spiegato l’assessore comunale al Commercio e Tradizioni cittadine Paola Bordilli (Lega) – da sempre attirano gli abitanti del ponente, molto legati alle festività in onore del loro Patrono.
Saranno due domeniche all’insegna della tradizione sacra e religiosa, che affonda le sue origini nella storia del territorio ponentino, ma anche un’occasione per tutti i cittadini di fare acquisti tra i 150 banchi delle due fiere, ognuna con una propria identità da riscoprire e valorizzare.
In occasione delle due fiere, il Comune di Genova ha emesso un provvedimento di modifica della viabilità in alcune vie nel territorio: vico Genovese, piazza Villa Giusti e piazza Gaggero.
Nello specifico, per lo svolgimento delle fiere in sicurezza le modifiche alla viabilità prevedono le seguenti disposizioni.
In piazza Gaggero (copertura del torrente Leira) interdizione sia alla sosta che alla circolazione veicolare, con l’eccezione di un corridoio sulla parte più a mare di piazza Gaggero , ricavato sulla copertura del Leira, lato mare parallelo alla ringhiera, per consentire il transito ai veicoli provenienti da piazza Orazio De Ferrari.
La festa è molto sentita dai cittadini della delegazione ponentina e ha origini antichissime: San Carlo nacque ad Arona nel 1538, nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, da una nobile famiglia. Divenne cardinale a soli 22 anni e dal 1563 si occupò, in qualità di vescovo, di una Diocesi vastissima in Lombardia, Veneto, in territorio genovese e svizzero.
L’attività della sua pastorale mirò alla cura ed all’attenzione verso le condizioni dei suoi fedeli, fondò seminari, ospizi ed ospedali, si occupò della formazione del clero e dell’assistenza economica dei poveri, utilizzando per tale scopo le ricchezze della sua famiglia. A soli 46 anni, nel 1584, morì di peste a Milano, dopo aver assistito personalmente i malati durante la terribile epidemia del 1576.
Anche Voltri, nel 1649, fu colpita da una vasta epidemia di peste, che provocò molti morti ed i cittadini chiesero di proclamare S. Carlo Borromeo quale patrono della delegazione, nella speranza che la sua divina protezione placasse il flagello. La peste scemò, il numero dei morti cominciò a diminuire ed i Voltresi interpretarono tutto ciò come l’intervento benevolo del Santo nei confronti della loro comunità. Da allora si rivolgono a San Carlo per ottenere protezione dalle calamità che spesso, negli anni, hanno colpito la zona.
In onore del Santo fu edificato sulle alture del Ponente genovese l’ospedale S. Carlo, grazie al contributo in denaro della comunità.