Voyager 1, la sonda più lontana dalla Terra, sta inviando dati strani e confusi. Per gli esperti si tratta di un vero e proprio mistero.
La sonda Voyager 1, Orbitante nella parte più esterna del Sistema Solare che gli esperti chiamano “eliopausa” è ancora perfettamente in grado di ricevere i comandi dalla Terra. Però da un pò di tempo la sonda sta trasmettendo segnali ”strani e confusi”.
Questo “mistero” ha destato l’attenzione e la preoccupazione degli scienziati. Si tratta di dati di telemetria la cui trasmissione anomala e insensata è causata da un fenomeno non ancora identificato. A rendere noto questa misteriosa anomalia è stata la project manager per Voyager 1 e Voyager 2, cioè la sonda gemella, Suzanne Dodd.
Sul portale ufficiale del Jet Propulsion Laboratory della NASA gli esperti comunicano.
Pubblichiamo la nota della Jet Propulsion Laboratory NASA. «L’esploratore interstellare funziona normalmente, riceve ed esegue comandi dal nostro pianeta, raccoglie e restituisce importanti informazioni scientifiche. Ma i dati del sistema di articolazione e controllo dell’assetto della sonda (AACS) non riflettono ciò accade a bordo». Gli studiosi non hanno ancora specificato da quanto tempo effettivamente duri la questione, ma è chiaro che la situazione si sta diventando un vero e proprio mistero.
Indagare e studiare il problema è complesso, perché si tratta di un segnale che, dalla Terra, impiega ben 20 ore e 33 minuti per raggiungere la sonda Voyager 1, che oggi si trova a 23,3 miliardi di chilometri dal nostro pianeta mentre Voyager 2 continua a funzionare e dovrebbe continuare a farlo fino al 2025, raggiungendo il mezzo secolo di attività.
«I veicoli spaziali – concludono gli esperti – hanno ormai quasi 45 anni, un’età ben ben superiore a quello previsto dalla missione. Entrambe si trovano nello spazio interstellare, in un ambiente immerso tra forti radiazioni nel quale nessun veicolo percorso da nessun veicolo fino ad oggi. Ora il team dovrà affrontare importanti sfide, ma credo che se esista un modo per risolvere il problema lo troveremo». ABov