BRUXELLES – Serbia e Kosovo ai ferri sempre piu’ corti. L’ ”incontro di emergenza” convocato lunedì 21 novembre, dall’Alto Rappresentante Esteri e Sicurezza dell’UE Josep Borrell con il Presidente Serbo Alexandar Vucic e il leader di Pristina Albin Kurti per trovare una soluzione alla crisi delle targhe in Kosovo, si è concluso con un nulla di fatto.
Lo ha reso noto lo stesso Presidente serbo Vucic. “Per motivi che non mi sono chiari – ha detto ai cronisti Vucic – non siamo riusciti a raggiungere assolutamente alcun accordo”.
La riunione al vertice si è svolta alla presenza del premier del Kosovo, Albin Kurti, oltre che di Vucic, con l’obiettivo di scongiurare una nuova escalation nella crisi delle targhe.
Dopo otto ore di negoziati, i leader di Serbia e Kosovo, “non hanno concordato una soluzione” per risolvere la crisi delle targhe. “Entrambi hanno la piena responsabilità per il fallimento dei negoziati odierni e per qualsiasi escalation e violenza che potrebbe verificarsi sul campo”. Così, da parte sua, ha confermato l’Alto Rappresentante dell’Ue per la politica estera Borrell, al termine dell’”incontro di emergenza” convocata dall’Ue e dunque conclusasi con un nulla di fatto per scongiurare una nuova escalation di tensioni in Kosovo. “Abbiamo presentato una proposta che è stata accettata da Vucic, ma non da Kurti” – ha spiegato Borrell.
Il premier kosovaro, Kurti, ha definito “inaccettabile” la proposta presentata alla riunione di oggi a Bruxelles da Borrell, in base alla quale il Kosovo non dovrebbe infliggere multe per la mancata sostituzione delle “targhe illegali” serbe, continuando con gli ammonimenti verbali, e Belgrado non dovrebbe più rilasciare targhe serbe.
“Per noi questo era inaccettabile, senza che tale proposta fosse accompagnata da ciò per cui siamo stati invitati, vale a dire un accordo definitivo per la piena normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi, come sollecitato dalla Ue”- questo il verdetto di Kurti.
Vucic e Kurti, ha spiegato il capo della diplomazia europea, hanno ricevuto “un forte mandato elettorale” per cui l’Ue si aspetta che “mostrino leadership e volontà di risolvere la disputa”, nonché di “avanzare verso la normalizzazione dei rapporti” tra i due Paesi e nel rispettivo “percorso verso l’Ue”
Davanti al fallimento dei negoziati odierni, Borrell ha chiesto “solennemente” alle autorità di Pristina di “sospendere immediatamente” l’attuazione delle “fasi successive legate alla reimmatricolazione delle auto” con targa serba in Kosovo. D’altro canto, l’Alto Rappresentante dell’Ue ha chiesto alla Serbia di “sospendere l’emissione di nuove targhe con la denominazione del Kosovo, inclusa la targa KM.
Questa era la proposta che avevamo quasi raggiunto” – ha spiegato Borrell, specificando che “non è stato possibile” convergere su di essa “per diversi motivi”. Raggiungere un’intesa, ha aggiunto l’Alto Rappresentante Ue, avrebbe consentito a entrambe le parti di avere il tempo e modo di “cercare una soluzione sostenibile” sulla questione delle targhe “nel contesto della normalizzazione dei rapporti” tra i due Paesi.
“Intanto la mancanza di un accordo significa che occorre trarre conclusioni su come si sta svolgendo questo processo negoziale” – ha rimarcato alla fine Borrell, aggiungendo che informerà “gli Stati membri dell’Ue, i Ministri degli Esteri e i nostri partners del comportamento di entrambe le parti e del mancato rispetto degli obblighi internazionali, e devo dire che questo vale soprattutto per il Kosovo”. “Ho detto molto chiaramente a entrambi i leader che l’obiettivo finale è l’adesione all’Ue che ci aspettiamo che si comportino di conseguenza” – ha concluso.
Marcello Di Meglio